​Il Milan venduto a RedBird, firmato l'accordo di cessione del club per 1,3 miliardi

Tra oggi e mercoledì 2 giugno arriverà l’ufficialità. Entro la fine di luglio, invece, ci sarà il closing

Il Milan venduto a RedBird, firmato l'accordo di cessione del club per 1,3 miliardi
Inizia l’era RedBird al Milan. Gerry Cardinale è pronto a sbarcare a Milano, ha incontrato Elliott e c’è stato l’atteso signing da 1,3 milioni...

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Inizia l’era RedBird al Milan. Gerry Cardinale è pronto a sbarcare a Milano, ha incontrato Elliott e c’è stato l’atteso signing da 1,3 milioni di euro, con la firma arrivata la scorsa settimana a New York. Entro giovedì 2 giugno arriverà l’ufficialità. In società dovrebbe restare anche Ivan Gazidis nel ruolo di amministratore delegato. Così come dovrebbero rimanere all’interno del Milan altre figure protagoniste della gestione Elliott: Paolo Scaroni e Giorgio Furlani, manager di Elliott attualmente in Cda. Oltre a Maldini e Massara appunto. L’hedge fund di Paul Singere dovrebbe tenere una quota di minoranza tra il 25 e il 30%. Entro la fine di luglio, invece, ci sarà il closing, il vero e proprio passaggio delle quote della società dal venditore all’acquirente. Ma RedBird potrà comunque lavorare per costruire il futuro del club, soprattutto sul mercato.

 

 

RedBird, le prime tappe (e il caso Maldini) 

Si partirà dal rinnovo del direttore tecnico Paolo Maldini e del direttore sportivo Frederic Massara, entrambi in scadenza il 30 giugno prossimo. Poi si partirà dallo stadio e dal mercato: Bremer o Botman per la difesa; Renato Sanches per il centrocampo; Zaniolo o Mahrez per l’attacco e la suggestione Belotti in scadenza, che tanto piace al Monza. Oltre al rinnovo di Rafael Leao a 6 milioni di euro a stagione. RedBird tenterà subito di conquistare la seconda stella. È questo l’obiettivo della società d’investimento americana fondata nel 2014 che gestisce 6 miliardi di dollari di capitale tra servizi finanziari e mondo dello sport, socio di minoranza del Liverpool e di maggioranza del Tolosa.

 

 

 

Gerry Cardinale, chi è il nuovo Ad

Al vertice c’è Gerry Cardinale: laurea all’Università di Harvard e un Master of Philosophy in “Politics and Political Theory” ad Oxford, in cui fu titolare anche della borsa di studio “Rhodes Scholarship”. Cardinale è l’uomo abituato a gestire capitali impressionanti: in Goldman Sachs (da cui oggi si è sganciato), è stato senior leader dell’attività di investimento di private equity della banca d’affari, incaricato della gestione di oltre 100 miliardi di dollari di capitale privato tra azioni, debito, strategie di investimento immobiliare e di infrastrutture.

 

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Il Messaggero