Qualche giorno fa Sinisa Mihajlovic ha annunciato di doversi fermare per qualche settimana per curarsi dalla leucemia: alcuni esami fatti negli ultimi giorni hanno infatti...
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Sinisa ha scritto oggi una lettera aperta, pubblicata dalla Gazzetta dello Sport, in cui ringrazia chi gli è stato vicino in questi giorni: e lo fa alla sua maniera, non perdendo la voglia di battagliare anche in questo campo. «Ci sono momenti nella vita in cui ti ritrovi da solo a lottare contro un avversario difficile da superare o ad affrontare un problema che è complicato da risolvere.
Sono stati tanti infatti i messaggi di affetto arrivati a Mihajlovic e al Bologna in questi giorni: quasi tutte le squadre di Serie A hanno mandato i loro migliori auguri sui social. «In questi giorni ho ricevuto un mare di affetto, solidarietà ed energia positiva che mi ha dato una incredibile, ulteriore, carica e la certezza che vincerò questa battaglia contro la leucemia - continua la sua lettera - Ho ricevuto migliaia di messaggi. Vi assicuro che li ho letti tutti, uno dopo l’altro: ognuno ha rappresentato per me una carezza, un abbraccio e ha toccato il mio cuore. Sono stati giorni duri e mi scuso se non ho risposto e ringraziato ognuno di voi». «Grazie per la vicinanza ai presidenti delle squadre in cui ho militato da giocatore o allenatore e a quelli con cui non ho mai lavorato ma mi hanno mostrato stima e affetto».
Tanti anche i calciatori ed ex calciatori, che lo hanno omaggiato, da Donnarumma al ct Roberto Mancini. «Grazie agli ex compagni e avversari dei miei anni da calciatore, ai giocatori di oggi che ho allenato e a quelli che non ho mai guidato ma ugualmente mi hanno detto “Forza Mister”. Grazie ai tifosi delle “mie” squadre e a quelli che invece ho affrontato vestendo un’altra maglia. Tanti di coloro che magari in campo mi hanno fischiato e contestato, stavolta mi hanno incoraggiato e scritto “Non mollare Sinisa”», scrive ancora Sinisa.
«Grazie a quanti nel mondo non solo dello sport ma della politica o dello spettacolo mi sono stati vicini. Grazie agli amici di una vita incontrati in tante città durante la mia carriera. E grazie alla gente comune che non è famosa: chi mi conosce sa che valuto ogni uomo per come è e non per chi è - conclude la lettera pubblicata sulla Gazzetta - Dai messaggi di capi di Stato (da non crederci...) alla letterina ricevuta da un bambino che ha disegnato un sorriso per me, siete stati tutti importanti. Grazie, grazie, grazie. Mi avete commosso. Ho finito le lacrime, ora sono pronto a combattere. Ci rivediamo presto”». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero