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La Roma parla inglese. E non soltanto perché a Trigoria da un decennio le proprietà che si sono alternate sono a stelle e strisce. Dall’arrivo di Mourinho, il legame con la Premier si è rafforzato. Inevitabile pensando agli ultimi 8 anni di José tra Chelsea, United e Tottenham. Senza dubbio, il torneo inglese è il più appetibile e ricco al mondo, gli ingaggi e i cartellini sono tra i più elevati. Tuttavia, tra chi non gioca o calciatori in scadenza di contratto, le opportunità non mancano. Maitland-Niles, ad esempio, è soltanto l’ultima. Voleva andare via in estate, all’Everton. Ci riuscirà a gennaio, passando alla Roma. Il gm Pinto sta lavorando sul prestito con diritto di riscatto: 750 mila euro ora, 10 a fine stagione, i Gunners ne chiedono 18. Si tratta. Il calciatore, dopo aver parlato con Mou e aver ricevuto rassicurazioni da Abraham, si è deciso al grande salto. Con il suo arrivo - ma prima deve negativizzarsi dal Covid - la colonia inglese a Trigoria è destinata ad aumentare: Smalling in difesa, Maitland-Niles pronto a sdoppiarsi tra il ruolo di vice Karsdorp e in mediana, Tammy in avanti. Aggiungendo Rui Patricio e Mkhitaryan (lo aspetta il ruolo di ds di FC Krasnodar a fine carriera), entrambi con un passato in Premier.
LONDON CALLING
E potrebbe non essere finita qui. Perché come regista/mediano, Mou ha individuato diversi profili, consapevole che le sue richieste debbono andare di pari passo con i parametri economici imposti dai Friedkin a Pinto. Quindi, anche strappare Florian Grillitsch all’Hoffenheim, al momento in pole nelle preferenze, potrebbe non rivelarsi così facile: il club tedesco, per rinunciare agli ultimi 6 mesi dell’austriaco, chiede un indennizzo di 5-6 milioni. Il gm sta provando ad abbassare la richiesta, consapevole che se non riuscirà a piazzare qualche esubero, il budget a disposizione gli permette ben poco. Per questo motivo si valutano delle alternative. E come al solito, l’occhio finisce sempre in Premier. Pinto nell’ambito della trattativa per Maitland-Niles ha chiesto informazioni all’Arsenal anche su Mohamed Elneny, mediano in scadenza tra 6 mesi. Appena 6 presenze in campionato e 3 in coppa. Per ora, è stato messo in stand-by visto che il ragazzo parteciperà alla coppa d’Africa con l’Egitto e rischierebbe di essere a disposizione a febbraio. Mou, invece, chiede giocatori il prima possibile. In quest’ottica Loftus-Cheek è un nome da tenere sempre sotto osservazione. Nel Chelsea gioca poco, non è un titolare: è considerato il cambio di Kanté ma con il 3-4-1-2 di Tuchel fatica a trovare continuità. Fu proprio José a lanciarlo nel grande calcio, facendolo debuttare nel 2014. Occhio, nello scovare talenti, che il portoghese non ha mai perso. Felix (che dovrebbe essere esentato dalla Coppa d’Africa) è soltanto l’ultimo esempio. Ma in Premier c’è un altro ragazzo che il tecnico continua a seguire a distanza. Si tratta del diciannovenne Wellens, un ragazzo monitorato dai tempi dello United, quando era poco più che un bambino. Ed è ancora lì.
OCCASIONI
Se poi, di colpo, i soldi a disposizione dovessero lievitare grazie a qualche cessione (Villar, Diawara, Fazio e Santon i papabili, poi c’è Calafiori in prestito al Cagliarli), allora si potrebbero fare discorsi diversi.
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Il Messaggero