Malagò: «Senza riforma dello sport sanzioni sicure dal Cio»

«Nessuno si poteva immaginare di trovarsi in questo contesto. Per ciò che riguarda il Coni, lo dico con serenità e fermezza, noi è esattamente dalla...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Nessuno si poteva immaginare di trovarsi in questo contesto. Per ciò che riguarda il Coni, lo dico con serenità e fermezza, noi è esattamente dalla fine del 2018 che stiamo aspettando i decreti di quella che era una legge e non una riforma, qualcosa di calato che non aveva gli aspetti pratici. Sono passati ad oggi un anno e 8 mesi, ed è incredibile che siamo ancora in questa situazione. Se dovesse cadere la legge delega sulla riforma dello sport, le conseguenze con il Cio in termini di sanzioni saranno sicure e immediate. Non saremmo i primi e neanche gli ultimi: per molti paesi che non hanno applicato la carta olimpica sapete come è andata». Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nella conferenza stampa al termine della Giunta Coni. «Sarebbe una sconfitta assoluta per il Paese e una perdita di credibilità clamorosa proprio dopo aver avuto fiducia con l'organizzazione delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Non stiamo bluffando, stiamo letteralmente scherzando col fuoco. E siamo arrivati», ha aggiunto Malagò. 


«Il Coni su moltissimi punti all'interno di questo Testo unico non è affatto d'accordo. Ci sono molti temi che noi abbiamo ritenuto già non solo profondamente sbagliati e ingiusti, ma anche inaccettabili. Al Coni non solo non è stato regalato nulla, ma si aspetta che molte cose vengano anche chiarite, carta alla mano», ha aggiunto il numero uno dello sport italiano. «C'è un soggetto che è stato aggredito e noi siamo in quella situazione malgrado gli impegni nazionali e internazionali che sono stati fatti. Quale è il problema di chiedere? Se non lo fa il Coni chi lo dovrebbe fare? Se non lo avessi fatto avrei tradito e disconosciuto quello che il 2 luglio scorso, 75 su 75 membri del Consiglio nazionale, nessuno escluso, hanno dato mandato al presidente di trattare da solo», ha aggiunto Malagò. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero