Alla fine Puma l'ha dovuto ammettere: le maglie della Svizzera erano fallate. Si era capito subito che per spiegare le t shirt ridotte a stracci di Mehmedi, Dzemaili, Xhaka...
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Lo sponsor tecnico, subito preso di mira sui social dove le battute si sono sprecate, ha svolto una breve inchiesta e ha emesso il verdetto: «un difetto di fabbricazione è stato all'origine delle maglie svizzere strappate». Per essere precisi: un problema nel dosaggio di calore, pressione e tempo nella fabbricazione del tessuto, che è un mix all'avanguardia di elasthane e poliestere, in dotazione anche sui busti delle nazionali di Italia, Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Il problema sarebbe per fortuna limitato alle maglie rosse degli svizzeri. Segni precursori c'erano già stati nell'ultima amichevole con la Moldavia, quando almeno un giocatore seminudo era stato costretto a cambiarsi. Anche contro l'Albania Embolo aveva chiesto aiuto in panchina per un buco sulla schiena: «Non capisco che succede con queste magliette» aveva borbottato rientrando negli spogliatoi. Ieri si sono scatenati tutti. L'ex gloria del Leicester Gary Lineker (già autore della massima: Il calcio è uno sport che si gioca in undici e alla fine vince sempre la Germania) ha twittato: «le maglie Puma della nazionale svizzera si stracciano come carta. Il pallone Adidas scoppia. Non si può più fare affidamento nemmeno sull'efficienza tedesca».
Palma d'oro però a Xherdan Shaquiri. L'attaccante della Svizzera non ha avuto nemmeno bisogno di riflettere per sparare in diretta tv, uscendo dal campo al termine della partita con la Francia: «speriamo che Puma non si metta a fabbricare preservativi».
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Il Messaggero