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Manule Locatelli entra subito in scena nell'Europeo. Ha il compito più pesante. A centrocampo, da mezzala sinistra e quindi da palleggiatore di scorta, al posto di Marco Verratti, titolarissimo della Nazionale di Mancini. Ecco, insomma, la sua prima competizione con la maglia della Nazionale. Con una guida speciale nello staff tecnico: «Tra gli azzurri del passato, il mio modello è sempre stato Daniele De Rossi. Non aveva il 5 come me, ma è stato un esempio e lo è ancora. Avevo anche soggezione a parlarci, ho vissuto come voi il Mondiale del 2006 quando andava a calciare il rigore in finale. Per me è un privilegio averlo qua, mi auguro di raggiungere i suoi livelli. Ora che l'ho conosciuto posso dire che è una brava persona». Ha un debole insomma per il collaboratore del ct. Non solo per il calciatore, ma anche per l'allenatore che sarà: «Per l'idea che aveva da giocatore, vorrà impostare il gioco in possesso palla, sul dominio. Sarà carismatico, lo si nota anche qui, nel parlarci, sarà un allenatore carismatico, è certo».
NUOVA AVVENTURA
Sente il peso del debutto nell'Europeo. «Essere qui è un'emozione. Un sogno che avevo da bambino. Rappresentare l'Italia è una cosa da raccontare ai figli. Guardavo queste competizioni all'oratorio sul maxi schermo. So quanto sarebbe bello giocare, daremo tutto per l'Italia Non so che formazione sceglierà il mister ma cercheremo di farci trovare pronti. Andiamo in campo per gli italiani, è una responsabilità che tutti vorrebbero prendersi. E' un orgoglio». L'anno di ritardo, come per altri, potrebbe essere stato un vantaggio. «Il fatto che sia stato spostato mi ha agevolato, è stata una stagione dove sono maturato.
TRASFERIMENTO IN VISTA
Sa che andrà via dal Sassuolo nel mercato estivo. La Juve è pronta ad accoglierlo. Locatelli svicola: «Sono solo chiacchiere. C'è una competizione così importante da giocare che sono concentrato su questo». L'unico riferimento è al Milan che incredibilmente lo scaricò tre anni fa. E' una rivincita personale. Quando hai queste delusioni è importante rilanciarsi, dimostrare il proprio valore. Non mi interessa se lo sia stata su chi non ha creduto in me. Penso al presente. E' normale che ci siano voci di mercato ma ormai sono maturo e non mi lascio condizionare. Sarebbe sprecato pensare al mercato durante questa grande competizione, anche se so che dopo l'Europeo dovrò fare la mia scelta e decidere. Ho parlato con Carnevali, siamo consapevoli della strada da prendere». Il suo club potrebbe avere 2 titolari nella formazione del debutto. Spazio anche a Berardi: «Ognuno ha la sua personalità, di Domenico posso solo parlar bene. Non so che scelte farà, gli auguro il meglio. Anche per le sue ambizioni». Intanto, saluta con affetto De Zerbi: «Mi dispiace che lasci l'Italia per andare in Ucraina» ammette Manuel. «Lui e Mancini sono tatticamente simili: vogliono dominare, comandare la partita. Peccato che De Zerbi sia andato via: gli auguro le migliori fortune, a lui e la suo staff. Può diventare un top a livello internazionale».
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