«Qui c'è una chiara leggerezza nell'aver risolto un problema di natura statutaria attraverso un voto palese non previsto dallo statuto. Da qualunque parte sia...
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A distanza di 20 mesi dall'elezione di Micciché, oggi Gravina osserva: «Il tempo non sana una nullità insanabile». Se all'assemblea del 2 dicembre, da via Rosellini non dovesse esserci l'elezione di un suo successore, «il commissario ad acta (Mario Cicala, nominato proprio oggi dal Consiglio federale, ndr) coinvolgendo l'assemblea di Lega, potrà valutare la possibilità, davvero, di modificare quello statuto. E' un atto politico molto più forte, e che io auspico. Uno dei motivi delle dimissioni di Miccichè era uno statuto che non si ispirava a una corretta ed efficace gestione aziendale. Lo statuto di Serie A è fatto veramente male». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero