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È un Sarri che preferisce non andare dritto al sodo sugli episodi dopo l’1-3 casalingo della sua Lazio contro la Salernitana: «Se dico quello che penso dell'arbitro prendo sei mesi di squalifica. Episodio sconcertante. Un giocatore in possesso di palla la gioca, l'avversario arriva in ritardo e gli mette un piede sotto. Non è Milinkovic che arriva in ritardo. Non è che è impossibile ammonire, non c'è proprio fallo.
Non posso dire quello che penso. Penso sia pure lo stesso aribitro dell'anno scorso col Venezia. Anche lì ci voleva fantasia per dare simulazione a Zaccagni». Messaggio chiaro del tecnico che aggiunge anche un riferimento a quanto accaduto in Roma-Napoli tra Karsdorp e Irrati: «Di recente ho visto un calciatore mettere le mani addosso a un arbitro e non essere sanzionato. Mi piacerebbe avere lo stesso trattamento».
Sarri commenta la partita
Non entra nel merito, ma lascia intendere il messaggio Sarri, che poi passa all’analisi della squadra: «Fino all'1-1 abbiamo fatto una buona partita, era talmente padrona che l'ultima cosa che pensava era prendere gol e questo ha fatto in modo che la reazione al pareggio non è stata da squadra vera». Reazione maldestra: «Abbiamo reagito di nervosismo e impulso perdendo tutti gli equilibri. Quello è stato l'errore più grave di una partita fatta a grandi livelli fino a quel momento». Poi sulle rotazioni: «Purtroppo questo è il calcio attuale. Sono cose che odio, ma con le partite ravvicinate tocca farci i conti e certe rotazioni vanno fatte. Dopo questa brutta botta c'è da rialzare subito la testa. Dobbiamo capire perché abbiamo avuto una razione mentale così scomposta a un episodio visto che c'era tutto il tempo per riprendere la partita».
Infine torna su Milinkovic e sul rimorso della scelta odierna: «Magari il giallo a Sergej ci ha portato a qualche eccesso di nervosismo, ma a livello tattico ci siamo scomposti dopo l'1-1. Tornassi indietro lo farei giocare dall'inizio. Ogni volta che ho cercato di gestire queste situazioni è venuto fuori qualche casino».
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