Lazio, la partitella è troppo "calda": Inzaghi frena la fame dei suoi e fischia la fine senza vincitori

Lazio, la partitella è troppo "calda": Inzaghi frena la fame dei suoi e fischia la fine senza vincitori
Pallone, calci, pressing, contrasti e gol. Sana rivalità, concentrazione e parecchia allegria. E’ il primo allenamento collettivo a Formello, quasi stentato a...

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Pallone, calci, pressing, contrasti e gol. Sana rivalità, concentrazione e parecchia allegria. E’ il primo allenamento collettivo a Formello, quasi stentato a crederci i giocatori stessi che tutto sia vero. E’ il centro sportivo biancoceleste, ma sembra d’essere al parco giochi con i bambini che corrono dietro a un pallone e non si fermano mai. Quasi liberati da chissà quale punizione. Urlano, si spintonano, quasi discutono, con Inzaghi e i membri del suo staff a bordo campo, che sembrano essere i genitori che predicano calma e chiedono di non esagerare ai ventidue in campo. “Piano, piano con quei contrasti, dai ragazzi fate piano”, sono le parole più gettonate dall’allenatore e dai suoi collaboratori. E non è una caricatura, ma raccomandazioni vere, tanta è la paura, vista la foga e la voglia, che qualcuno esageri. Immobile e compagni, appena terminate le esercitazioni atletiche, il torello e alcuni test tattici, partono scatenati alla ricerca del pallone e a posizionarsi in campo per la prima partitella. Quella ufficiale, alla luce del sole, senza paura che qualcuno possa sgridarli. 

CHE BOTTE 

Ma soprattutto una “partitita” vera, undici contro undici. L’ultima era del sei marzo, ottantuno giorni fa. Si comincia. Dopo un breve esercizio di possesso palla, con Leiva e Cataldi a fare da jolly, Inzaghi stoppa tutto, saluta il brasiliano (rientrato da poco dopo un infortunio) e fa le squadre per la partitella finale di quattordici minuti, sette a tempo. I ritmi, neanche a dirlo e nonostante un lungo stop, sono già altissimi. Immobile e Luis Alberto corrono e svariano da una parte all’altra del campo. Entrambi lottano con Cataldi per un pallone, nessuno si risparmia. Il primo gol, guarda caso, lo mette a segno Ciro, una rete facile facile, sotto porta, dopo un passaggio dalla destra di Lazzari. L’altra squadra è spinta da Milinkovic-Savic che a perdere non ci sta e inizia a fare a spallate. Passa qualche minuto e arriva il pareggio proprio da parte del serbo. Tutte e due le formazioni spingono e si “menano”. Nessuno ci sta a perdere. A soffrire più di tutti è lo stesso Inzaghi che, quasi senza voce, non fa che dire “piano, pianooo”. Pazienta un po’, dice che manca poco e alla fine del tempo regolamentare dice: facciamo chi segna prima vince. Non l’avesse mai detto. I ritmi e la rivalità sale, lui quasi se ne pente e, infatti, dopo appena tre minuti, decreta la fine di tutto. Apriti cielo. Immobile e Acerbi, seguiti da Milinkovic-savic vanno diretti dal tecnico e si lamentano per il poco tempo concesso. “Ma che dite, gli ho fatto giocare anche un minuto di più”, la risposta di Inzaghi. Alla fine tutti contenti o quasi. Pare che tutto stia tornando normale. Oggi si riparte.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero