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Ancora Luis, sempre Luis. Con i suoi vizi. Luis Alberto era atteso ieri alle 18 all’Isokinetik, ha disertato gli esami. La Lazio minimizza, parla di permesso chiesto e concesso, non vuole accendere troppi riflettori. Spera che lo spagnolo si presenti fra oggi e domani, così da poter partire per Auronzo con il resto dei compagni. Così da non far innervosire nemmeno Sarri, che lo aveva chiamato durante le sue vacanze alle Maldive per coccolarlo e puntarci. È però sempre difficile anticipare le mosse di questo numero 10 a volte un po’ naif. Anche perché, nelle ore precedenti, aveva pure paventato l’ipotesi di prendersi ulteriori sette giorni, rispetto alla data del raduno di ieri, per recuperare le ferie non godute l’anno scorso, causa Covid. In realtà, Luis Alberto ha chiuso pure con una settimana d’ anticipo l’ultimo campionato, complici i cartellini accumulati. A Formello si augurano che lo spagnolo non abbia altri piani o pensieri. All’Inter è stato sedotto e subito abbandonato per lo svincolato Calhanoglu da Inzaghi. Il suo entourage non ha trovato in giro offerte da almeno 40 milioni. Solo l’Atletico Madrid può cedere Seul al Chelsea e presentarsi con quei contanti. Lotito parte da una valutazione superiore, ma da tempo non ne può più dei suoi comportamenti e capricci. Ieri alle 18.30 il presidente ha accolto nel centro sportivo Sarri e ha affrontato anche il discorso Luis Alberto fra gli altri. Maurizio lo aveva messo nella lista degli intoccabili, ma pretende uomini disponibili ad apprendere i suoi nuovi faticosi schemi.
RUOLO
Oggi ha promesso il ritorno, Sarri lo ha tranquillizzato sul ruolo. Mezzala o trequartista, Luis Alberto è terrorizzato di finire in regia in futuro. Per il suo contratto, firmato a luglio scorso, sarebbe un oltraggio economico: più è lontano dalla porta, più è difficile arrivare a 3 milioni in base ai gol e agli assist nel tabellino. Lo spagnolo dev’essere motivato, ma Sarri pretende il suo rispetto verso la Lazio e ogni suo compagno.
DIFESA
Altri big come Leiva, Milinkovic, Marusic e Lazzari ieri erano puntuali per le visite al posto giusto.
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Il Messaggero