Una Lazio troppo piccola per la Champions

Una Lazio troppo piccola per la Champions
Volare senza ali non si può. E se ci provi rischi di schiantarti. Non solo, se poi manca anche l’entusiasmo, la caduta è ancora più dura. Proprio come...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Volare senza ali non si può. E se ci provi rischi di schiantarti. Non solo, se poi manca anche l’entusiasmo, la caduta è ancora più dura. Proprio come accaduto alla Lazio di Genova. Senza anima e senza gioco. Ringrazia la Sampdoria che vince 3-0 (a segno Quagliarella, Augello e Damsgaard) e supera anche i biancocelesti in classifica. Uno schiaffo in faccia per Inzaghi che scopre fragile. Quella vista a Marassi è apparsa una squadra spaesata e senza carattere. L’unico a dimostrare di averlo è Reina che dalla panchina chiede a Ranieri di rimproverare l’ex Keita che a gara vinta si lascia andare a qualche leziosismo di troppo. Detto questo così non si fa certo l’Europa. E il Dortmund, che fra due giorni arriva all’Olimpico, nonostante abbia diversi infortunati, fa una paura tremenda. Perdere con la Samp ci può stare, ma non certo in questo modo. Senza un briciolo di mordente. Senza una reazione. E lo dimostra il fatto che i blucerchiati nelle prime tre partite hanno subito 5 gol negli ultimi 20 minuti. Stavolta no. A dir la verità la Lazio non è stata praticamente mai pericolosa. A cosa pensava? Alla Champions? Per capirlo basterà aspettare martedì. Gli infortuni e la squalifica di Immobile non possono certo essere la scusa a tutti i mali. I limiti ci sono e sono ben evidenti. Ad onor di cronaca va detto che i blucerchiati giocano una grande partita. Ranieri blocca il fosforo di Milinkovic e Luis Alberto e punisce la Lazio proprio sulle fasce. 

TANTI INTERROGATIVI
Dicevamo delle ali. Nel primo tempo giocano Parolo e Anderson. Il primo ci prova di mestiere, il secondo vaga senza meta. Il risultato è lo stesso: disastroso. Dal lato dell’italiano arrivano i primi due gol. Sul primo si fa tagliare fuori da Augello che pennella per la testa di Quagliarella. Il secondo lo firma lo stesso Augello. Meglio nella ripresa, quando entrano Fares e Marusic. Ma è solo una mera illusione perché il volto della Lazio rimane lo stesso: triste. Un capitolo a parte lo merita la difesa. Da mani nei capelli. Va bene che Patric, Acerbi e Hoedt giocavano insieme per la prima volta e che i movimenti sono stati provati anche nel riscaldamento ma certe cose viste ieri devono far immediatamente riflettere. Quello che lo scorso anno era un punto di forza ora sembra essere l’opposto. In 4 gare la Lazio ha incassato 8 reti, praticamente due a partita. Acerbi non è proprio impeccabile su entrambi i gol. Peggio di lui fa Hoedt. L’olandese ha la scusante che non giocava da tanto, ma dimenticare anche i fondamentali sembra francamente troppo. Il terzo gol è addirittura comico per quello che i biancocelesti riescono a combinare. 

IL MERCATO


Un’altra riflessione va fatta sul mercato. Fatto colpevolmente troppo in ritardo tanto da non avere praticamente nessuno dei nuovi pronto. Ora sarà fondamentale ritrovare subito la cattiveria e la voglia di tornare ad essere la Lazio che un anno fa incantava tutta l’Italia. Inzaghi deve farlo in fretta. C’è poco da stare Allegri. 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero