Volare senza ali non si può. E se ci provi rischi di schiantarti. Non solo, se poi manca anche l’entusiasmo, la caduta è ancora più dura. Proprio come accaduto alla Lazio di Genova. Senza anima e senza gioco. Ringrazia la Sampdoria che vince 3-0 (a segno Quagliarella, Augello e Damsgaard) e supera anche i biancocelesti in classifica. Uno schiaffo in faccia per Inzaghi che scopre fragile. Quella vista a Marassi è apparsa una squadra spaesata e senza carattere. L’unico a dimostrare di averlo è Reina che dalla panchina chiede a Ranieri di rimproverare l’ex Keita che a gara vinta si lascia andare a qualche leziosismo di troppo. Detto questo così non si fa certo l’Europa. E il Dortmund, che fra due giorni arriva all’Olimpico, nonostante abbia diversi infortunati, fa una paura tremenda. Perdere con la Samp ci può stare, ma non certo in questo modo. Senza un briciolo di mordente. Senza una reazione. E lo dimostra il fatto che i blucerchiati nelle prime tre partite hanno subito 5 gol negli ultimi 20 minuti. Stavolta no. A dir la verità la Lazio non è stata praticamente mai pericolosa. A cosa pensava? Alla Champions? Per capirlo basterà aspettare martedì. Gli infortuni e la squalifica di Immobile non possono certo essere la scusa a tutti i mali. I limiti ci sono e sono ben evidenti. Ad onor di cronaca va detto che i blucerchiati giocano una grande partita. Ranieri blocca il fosforo di Milinkovic e Luis Alberto e punisce la Lazio proprio sulle fasce.
TANTI INTERROGATIVI
Dicevamo delle ali.
IL MERCATO
Un’altra riflessione va fatta sul mercato. Fatto colpevolmente troppo in ritardo tanto da non avere praticamente nessuno dei nuovi pronto. Ora sarà fondamentale ritrovare subito la cattiveria e la voglia di tornare ad essere la Lazio che un anno fa incantava tutta l’Italia. Inzaghi deve farlo in fretta. C’è poco da stare Allegri.