Ricomincia da dove aveva iniziato questa sfilza di 10 gare consecutive: a sinistra anche a Udine, come in Europa League col Saint-Etienne. Da allora, 10 dicembre, Konko è...
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LA RETROGUARDIA
A destra, a sinistra, Pioli faccia pure Konko-modo. Non gli resta che questo. Visto che, complici infortuni e squalifiche (Radu e Lulic), non avrà altre agevolazioni. Cambierà ancora una volta il quartetto in difesa: al centro terza partita di fila per il neoacquisto Bisevac, Hoedt - recuperato in extremis - è in vantaggio su Gentiletti e Mauricio. Se si esclude la striscia di quattro partite consecutive a cavallo delle feste natalizie (dall'Inter fino al pari di Bologna), tra forfait, giudice sportivo e necessità di turnover, il tecnico è riuscito a mettere in campo la stessa retroguardia per un massimo di due gare di fila. Ecco dunque, in piccola parte, una spiegazione a un dato negativo: la Lazio non mantiene la porta inviolata in trasferta addirittura da undici partite, da Sampdoria-Lazio (0-1) del 16 maggio 2015. Ironia del destino, l'unica sfida in cui l'anno scorso la formazione di Pioli riuscì a segnare con un difensore (Gentiletti, ora pronto al rientro). La storia si ripete con una coincidenza: la Lazio e proprio l'Udinese sono le uniche due squadre della Serie A a non aver ancora mai centrato la porta con un difensore in 21 giornate. Chissà non sia proprio Konko a riuscirci, non gli varrà comunque il rinnovo entro giugno. La Lazio aveva già provato a liberarsi del suo ingaggio (oltre il milione) con una buonuscita in estate: la sua “guarigione” difficilmente riuscirà a ricucire un divorzio già annunciato.
I BALLOTTAGGI
Il discorso vale anche per Braafheid, mai considerato da Pioli e ora di nuovo ai box per un risentimento muscolare. Il suo rinnovo forse il dazio da pagare per una corsia preferenziale per Kishna: «Ricardo tornerà in campo fra 5-6 giorni dopo l'operazione - assicura il dottor Salvatori - mentre per Biglia al momento mancano ancora due settimane». Dovrà stringere i denti e tirare indietro il piede Cataldi, a rischio Napoli (diffidato) e ancora in regia con Milinkovic e Parolo ai suoi fianchi. Mauri sperava, al momento è di nuovo da parte. Niente 4-2-3-1, avanti col 4-3-3 come col Chievo. Inamovibile Candreva nei tre davanti, a sperare però ora Felipe in ballottaggio con Keita. Pioli è pronto a giostrarli in vista del turno infrasettimanale, ma soltanto oggi si saprà chi dei due vincerà la sfida dall'inizio. Matri è davanti a Djordjevic in attacco, ma soltanto perché è un'autentica bestia nera dell'Udinese: compresa la doppietta all'esordio biancoceleste, 6 reti in 7 gare. Una media alla Higuain, con più di qualche carato del Pepita in meno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero