Si alza il sipario all'Olimpico: in scena c'è il “Mago” Luis Alberto

Milinkovic lustra gli scarpini di Luis Alberto dopo l'assist millimetrico per il gol del serbo
Un crescendo rossiniano. Di passaggio in passaggio. Tasti bianchi e tasti neri di un pianoforte che produce musica celestiale. Assist e giocate. Recuperi e protezione della palla....

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Un crescendo rossiniano. Di passaggio in passaggio. Tasti bianchi e tasti neri di un pianoforte che produce musica celestiale. Assist e giocate. Recuperi e protezione della palla. E’ diamante puro che splende, gli altri s’illuminano della sua luce riflessa. Parte in sordina rispetto agli altri, poi prende la bacchetta e dirige l’orchesta. Fa tutto in mezzo al campo. Dategli una palla e la trasformerà in oro. Luis Alberto è il Re Mida di Inzaghi. Prima crossa per la testa di Luiz Felipe, poi fa un lancio pazzesco. Un arcobaleno biancoceleste per Milinkovic: «Appena vedo che lui ha palla io faccio il movimento». Undici assist in campionato. Nessuno in serie A era arrivato in doppia cifra prima della conclusione dell’anno solare. Talento puro. Nell’attuale campionato uno più decisivo di lui non c’è.


E pensare che dopo il primo anno di Lazio voleva smettere. Questione di testa. Quella che Inzaghi gli ha fatto ritrovare prima facendolo giocare trequartista puro e poi cucendogli addosso questo nuovo ruolo. Una mezzala con libertà totale. Il tutto reso possibile anche grazie a Leiva, un altro gigante a centrocampo: «Abbiamo imparato dai nostri errori. Questa è una vittoria importantissima. Siamo una squadra forte ma la strada è molto lunga». Adesso è fondamentale avere i piedi per terra. «La Champions, sogniamo solo quello, niente di più» assicura Radu. Anche se sette vittorie di fila e 5 punti di ritardo dall’Inter capolista autorizzano a fare ben altri pensieri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero