Un’estate fa la storia di noi due. Inzaghi e la Juve, ci risiamo. A giugno i bianconeri lo corteggiarono a lungo, parallelamente a Sarri («Nella mia mente...
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DUBBI E SPONSOR MAGLIA
Roma è una piazza che brucia tutti e tutto molto in fretta. Dalle stelle alle stalle nel giro di 24 ore. Inzaghi lo sa benissimo. Ci è passato anche lui e ora si sta prendendo le sue rivincite ma sempre piedi per terra: «Dobbiamo cercare equilibrio, ricordate cosa si diceva 30 giorni fa di questa squadra?». Insomma Simone tiene saldo il volante della sua fuoriserie che sta correndo come una Ferrari. Non ha mai battuto Sarri (ma gli ha soffiato il tattico Cecchi ai tempi dell’Empoli) e la vittoria all’Olimpico in campionato contro la Juve manca addirittura da 16 anni: «Abbiamo sfatato il tabù di San Siro...» rimarca Simone l’integralista. Il 3-5-2 come dogma seppur smussato e riadattato (vedi la felice intuizione di Luis Alberto mezzala). Sarri, invece, ha dovuto plasmato se stesso alla Juve. Dopo cinque mesi la sua mano s’intravede soltanto. Molto più marcati i retaggi di Allegri. Certo ora i bianconeri vanno decisamente più in verticale. Rispetto al suo predecessore è diversa la gestione sia di Ronaldo sia di Dybala. Da lui si pretende il bel gioco vincente. La Juve senza Khedira e Ramsey e il dubbio Pjanic. Quest’ultimo preoccupa molto Inzaghi. In avanti Caicedo e Correa (favorito) si giocano una maglia che stasera avrà lo sponsor Paideia. A centrocampo dubbio Parolo (ma sembra più pretattica). Bastos in pole a destra in difesa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero