Allacciate le cinture e tenetevi forte. Perché questa Lazio d’inizio stagione parte a cento all’ora e fa davvero sognare. Un esordio così non si vedeva...
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FANTASIA
Coinvolgente la voglia di Milinkovic, ipnotizzante il suo sorriso come i suoi piedi fatati. Lotta, sgomita, vola, Sergej, nemmeno li guarda gli avversari. Dall’alto sono talmente inferiori che lancia Immobile ad occhi chiusi, gli regala con un arcobaleno le 101 reti. Carica d’autostima in vista del derby. A Luis Alberto al buio bastano due tocchi e sono due assist. Il primo anche lui per Ciro con una sventagliata dentro l’area, il secondo in contropiede per dirigere davanti la porta Correa. E allora tango, perché il capocannoniere del precampionato spacca ancora il risultato. Annienta più volte la difesa blucerchiata con improvvise accelerate per la vittoria. E’ una scheggia impazzita, ma decisiva, Correa quest’anno può davvero essere la catapulta per entrare nell’Europa che conta.
UNITÀ
L’obiettivo Champions è sbandierato, Ciro al bersaglio. Anche domenica sera, qualche gol Immobile se l’è mangiato, in altre due occasioni è stato bravo Audero. L’importante però è che si sia sbloccato subito e superato quota cento. E’ l’inizio per tornare al suo livello, troppo magro il bottino (15 gol) dell’ultimo campionato per uno del suo calibro. Tutti i magnifici quattro hanno iniziato col piede giusto, devono tenerlo in caldo. Perché la Lazio è una squadra votata all’attacco, ma deve segnare sempre un gol in più dell’avversario. A Genova tuttavia è arrivato pure un altro segnale positivo: la difesa e Strakosha hanno fatto il loro sporco lavoro, nessun gol subito. Contro la Roma domenica ci sarà però un test più complesso. Per adesso 3 a 0 secco, porta inviolata e palla al centro. Ieri un giorno di riposo, oggi la Lazio si ritroverà a Formello. L’unione e gli stimoli saranno il segreto per un altro successo. A settembre il derby 7 volte su 8 è stato perso, questa Lazio deve cancellare il brutto amarcord. D’altronde i big al top hanno ancora tanta fame, perora bastano loro a tavola per nascondere le poche compre al mercato del diesse Tare.
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Il Messaggero