Lazio, una telefonata (Lotito-Inzaghi) cambia la vita

foto Rosi
La Lazio gioca la sua ultima di campionato a Torino, ironia del destino, proprio lì da dove arrivano le sirene più forti. La Juve dell’amico ds Paratici fa la...

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La Lazio gioca la sua ultima di campionato a Torino, ironia del destino, proprio lì da dove arrivano le sirene più forti. La Juve dell’amico ds Paratici fa la corte a Inzaghi (qualcuno sussurra che ci sarebbe addirittura un pre-contratto già firmato in cui ci sarebbe anche una clausola su Sarri). Occhio anche al Milan. Diciamolo pure francamente la gara di oggi contro i granata di Mazzarri profuma di ultimo giorno di scuola. Le vacanze sono già nell’aria. Tempo di dare spazio a qualche volto nuovo. A tenere banco, però, è sempre il futuro. Inzaghi sarà l’allenatore anche il prossimo anno? La raffica d’incontri dei giorni scorsi non fa presagire nulla di buono. Soprattutto l’ultimo andato in scena in serata in cui i toni usati non sono stati affatto morbidi. Anzi. Netta distanza tra le parti. Insomma se si fosse messo un punto dopo quel faccia a faccia si sarebbe potuto tranquillamente dire che Simone non era più l’allenatore della Lazio. 

NUOVI SPIRAGLI
Ma le cose, fortunatamente, cambiano. È arrivata una telefonata del presidente Lotito al tecnico che ha aperto nuovi spiragli. Resta? Molti non hanno dubbi e dicono sì, hanno chiarito. Ma è sempre meglio usare il condizionale. Diciamo piuttosto che ci si sta avvicinando ad una conclusione positiva. I tifosi ci sperano. La parte più difficile è quella di riuscire a recuperare la fiducia reciproca. Ma cosa è successo? Detto che nella serata di mercoledì, come si dice in gergo, sono volati gli stracci, è anche vero che Lotito e Tare sono rimasti a parlare fino a tardi. Ed è lì che sarebbe scattata la molla che ha portato alla successiva telefonata. Toni decisamente più pacati e maggiore apertura. Da qui a dire che il patron biancoceleste ha accettato senza se e senza ma le condizioni dettate da Lotito ce ne passa. Anzi. Inzaghi, così come prima della sfida contro il Bologna, anche per la sfida con il Torino ha saltato la conferenza stampa della vigilia. Ha parlato solo al canale ufficiale del club. Frasi sibilline pronunciate “senza voce”: «Il mio desiderio in 3 anni era quello di giocarci sempre tutto fino alla fine, e così è stato. Ci siamo giocati tutto fino all’ultimo per 3 anni e quindi onore ai ragazzi per questo. La mia più grande soddisfazione in queste tre annate è aver riportato tantissima gente allo stadio». Prese così sembrano parole dette alla fine di una storia. Ma margini per rivedere Inzaghi sulla panchina della Lazio ce ne sono ancora. 
SETTIMANA DECISIVA

Prossima settimana andranno in scena nuovi incontri prima della partenza del tecnico, venerdì, per le vacanze. Già domani il primo. Ad oggi resta anche il ds Tare, l’ex capitano Mauri smentisce un suo imminente innesto in società. Giovedì a Formello ha parlato con Lotito e Inzaghi del passato e non del suo futuro. Le acque sembrano essersi calmate ma attenzione perché ci vuole poco ad agitarle di nuovo. Ecco perché Lotito scandaglia anche possibili sostituti: Mihajlovic era già stato sentito, Liverani avanza (pare che abbia avuto un incontro con Tare), Giampaolo piace, De Zerbi è stato la prima idea e può essere l’ultima. Conceicao la novità. Sullo sfondo si respira però ancora aria di rivoluzione. Il presidente non sta pensando soltanto alla panchina, vuole inserire un’altra figura in società. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero