NUOVI SPIRAGLI
Ma le cose, fortunatamente, cambiano. È arrivata una telefonata del presidente Lotito al tecnico che ha aperto nuovi spiragli. Resta? Molti non hanno dubbi e dicono sì, hanno chiarito. Ma è sempre meglio usare il condizionale. Diciamo piuttosto che ci si sta avvicinando ad una conclusione positiva. I tifosi ci sperano. La parte più difficile è quella di riuscire a recuperare la fiducia reciproca. Ma cosa è successo? Detto che nella serata di mercoledì, come si dice in gergo, sono volati gli stracci, è anche vero che Lotito e Tare sono rimasti a parlare fino a tardi. Ed è lì che sarebbe scattata la molla che ha portato alla successiva telefonata. Toni decisamente più pacati e maggiore apertura. Da qui a dire che il patron biancoceleste ha accettato senza se e senza ma le condizioni dettate da Lotito ce ne passa. Anzi. Inzaghi, così come prima della sfida contro il Bologna, anche per la sfida con il Torino ha saltato la conferenza stampa della vigilia. Ha parlato solo al canale ufficiale del club. Frasi sibilline pronunciate “senza voce”: «Il mio desiderio in 3 anni era quello di giocarci sempre tutto fino alla fine, e così è stato. Ci siamo giocati tutto fino all’ultimo per 3 anni e quindi onore ai ragazzi per questo. La mia più grande soddisfazione in queste tre annate è aver riportato tantissima gente allo stadio». Prese così sembrano parole dette alla fine di una storia. Ma margini per rivedere Inzaghi sulla panchina della Lazio ce ne sono ancora.
SETTIMANA DECISIVA
Prossima settimana andranno in scena nuovi incontri prima della partenza del tecnico, venerdì, per le vacanze. Già domani il primo. Ad oggi resta anche il ds Tare, l’ex capitano Mauri smentisce un suo imminente innesto in società. Giovedì a Formello ha parlato con Lotito e Inzaghi del passato e non del suo futuro. Le acque sembrano essersi calmate ma attenzione perché ci vuole poco ad agitarle di nuovo. Ecco perché Lotito scandaglia anche possibili sostituti: Mihajlovic era già stato sentito, Liverani avanza (pare che abbia avuto un incontro con Tare), Giampaolo piace, De Zerbi è stato la prima idea e può essere l’ultima. Conceicao la novità. Sullo sfondo si respira però ancora aria di rivoluzione. Il presidente non sta pensando soltanto alla panchina, vuole inserire un’altra figura in società.
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