Si ferma ancora, Lucas Leiva. Il regista della Lazio paga a caro prezzo l’agonismo messo in campo domenica contro la Fiorentina. Una prestazione di livello, conclusa...
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RICADUTE
E’ la terza volta che l’ex Liverpool si ferma. La prima per una lesione alla coscia destra lo scorso luglio: un infortunio che lo costrinse a finire anzitempo il ritiro di Auronzo di Cadore. La seconda il 22 agosto, a quattro giorni dal debutto in campionato in casa della Sampdoria. Una lieve ricaduta che gli impedì di giocare contro i blucerchiati. A Marassi toccò a Parolo, promosso in regia con alterne fortune anche contro Spal, Rennes, Bologna e Parma nel secondo tempo e contro Inter e Atalanta dall’inizio. Prestazioni dal rendimento altalenante, che non hanno inciso sul suo impiego. Tra playmaker e mezzala ha trovato spazio 11 volte, nove campionato e due in Europa League, per un totale di 611 minuti giocati. Non male per una “riserva”.
DANILO C’E’
Situazione opposta per Danilo Cataldi, preferito a Badelj in estate come vice Leiva, ma utilizzato col contagocce: appena 138 minuti, praticamente un sesto di Parolo, spesso in formazioni stravolte dal turnover o in situazioni critiche, come a gara in corso contro l’Atalanta sul 3-0 per i nerazzurri. Eppure Danilo, fresco di rinnovo fino al 2022, è riuscito a lasciare il segno. Contro il Celtic in soli cinque minuti ha sfiorato il gol del pari. Al Franchi, ancora una volta, è rimasto a guardare. Domani potrebbe essere la sua chance, sperando di trovare finalmente un pizzico di continuità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero