Lazio, la Champions comincia a Ferrara

Lazio, la Champions comincia a Ferrara
La storia insegna, ma Inzaghi va dritto per la sua strada. Lo scorso 3 marzo arrivò una rovinosa sconfitta a Ferrara, la Lazio perse tre punti preziosi per la Champions e,...

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La storia insegna, ma Inzaghi va dritto per la sua strada. Lo scorso 3 marzo arrivò una rovinosa sconfitta a Ferrara, la Lazio perse tre punti preziosi per la Champions e, dopo un mese di successi, iniziò la discesa in classifica. Non c’era nessun problema, il salto in questa stagione va fatto nella testa: «Ne abbiamo parlato tanto in questi 15 giorni, soprattutto gli ultimi tre col rientro di tutti in nazionali. E’ una partita insidiosa, l’anno scorso ci è costata cara, venivamo dal successo con l’Inter. Abbiamo rivisto quella gara, abbiamo fatto una prestazione normale a Ferrara – spiega Inzaghi in conferenza - e lì non basta». Contro la Spal stavolta servirà una Lazio perfetta. Anche perché sono riemersi vecchi limiti nell’ultima sfida alla Roma. Questa squadra è bella, ma spesso non balla. Nel derby è tornata ad essere troppo sciupona, Inzaghi non vuole avere altre recriminazioni in questa annata: «Ripensando all’ultima sfida avrei voluto giocare subito perché c’è ancora amarezza. E’ un pareggio che brucia, ma adesso dobbiamo trasformare in 3 punti questa rabbia». 

FAVORITA
Già, perché siamo solo all’inizio, la filosofia d’attacco non cambia, ma il risultato deve portare dritti al quarto posto stavolta: «Dobbiamo ragionare di partita in partita, non siamo bravi a fare proclami. Prima non ci ponevamo obiettivi, eppure abbiamo vinto trofei, perso alcune semifinali, poi abbiamo ottenuto due quinti posti. Non dobbiamo porci limiti, vogliamo continuare a crescere, guardiamo in là. Ora significa pensare solo alla Spal». Non c’è sfortuna che tenga, buona la terza. Tante traverse e un rigore hanno arrestato il cammino biancoceleste alla seconda giornata, Inzaghi vuole tornare subito a vincere a Ferrara. Adesso in molti danno la Lazio favorita per la Champions sulla carta, rispetto alle concorrenti si conosce meglio e deve sfruttare al massimo questa partenza. Perché più avanti potrebbero presentarsi gli ostacoli con una panchina più corta. Eppure a sentire Inzaghi, pronto già a fare nell’undici qualche modifica, a Formello c’è abbondanza. A dire il vero, le riserve non sembrano all’altezza della prima squadra, ma il mister fa bene a far sentire importante tutta la rosa: «In una società come la Lazio non si può parlare di turnover». Può essere così rispolverato il dinamico Patric sul centro-destra (favorito sul nuovo acquisto Vavro) in quest’occasione. Poco importa a Simone che fosse stato lui a causare il rigore su Cionek, è utile per spingere contro le piccole. La Spal si chiuderà, cercando di sfruttare poi le ripartenze. Acerbi e Radu in difesa avranno marcature più rigide. 
FORMAZIONE

Gli impegni nazionali spingono Inzaghi a fare anche altre valutazioni. C’è qualche dubbio su Milinkovic (lo insidia Parolo), ma in Serbia si è galvanizzato con due assist. A centrocampo ci saranno senz’altro l’ex Lazzari, Leiva, Luis Alberto e Lulic. Immobile può riformare il tandem con Caicedo. Correa è tornato dall’Argentina molto tardi. A Ferrara, oggi pomeriggio ci saranno 1500 tifosi a sostenerla. Insieme va riscritta la storia.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero