L’occasione è davvero ghiotta: la Lazio deve approfittare della cena a porte chiuse di Inter e Juve e sbranarsi la vetta. Vietato distrarsi dunque oggi a tavola,...
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IL TABÙ
Con queste premesse, Lazio-Bologna si presenterebbe con una partita dal pronostico chiuso a doppia mandata. Ma i felsinei (imbattuti nella capitale dal 2015) sono capaci di tirare fuori il meglio anche nelle situazioni più complicate, come dimostra il pareggio in extremis, ottenuto sabato scorso contro l’Udinese. Nelle ultime cinque gare, il Bologna ha vinto 3 volte, pareggiato una e perso solo contro il Genoa, seppur male, 0-3 al Dall’Ara. I biancocelesti sono invece reduci dall’ennesima impresa proprio sotto la Lanterna: «Domenica esultare così a Marassi è stato qualcosa che mi porterò dentro – giura Inzaghi – ma ormai sono tutte giornate meravigliose. Mancano 13 partite e vogliamo vincerle. Domani io non farò il tifo né per l’Inter né per la Juve. Sono squadre che stanno da anni ai vertici, non sentono il fiato sul collo. Noi dobbiamo fare il nostro senza pensare al primo posto». E mantenere vivo il sogno. Ormai sono usciti tutti allo scoperto a Formello. Non è più tabù la parola scudetto, così anche i tifosi cominciano a prenderci gusto. Guai però rimanere con l’amaro sul palato nel caso in cui non si verificasse il miracolo. In realtà uno già è stato fatto: il pubblico (stavolta si va verso i 40mila spettatori) ricatapultato sugli spalti dell’Olimpico. Anche a Mihajlovic oggi pomeriggio farà uno strano effetto rivedere uno stadio così gremito come ai tempi del suo passato glorioso. Sicuramente Sinisa verrà accolto dai cori e dalle ovazioni dei tifosi biancocelesti, ma solo domani tornerà a fare il tifo per la Lazio. Questo è comunque un gesto d’amore, è rispetto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero