Lazio, prove di sorpasso in attesa di Juve-Inter

Inzaghi (foto Marco Rosi)
di Alberto Abbate
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Sabato 29 Febbraio 2020, 07:30
L’occasione è davvero ghiotta: la Lazio deve approfittare della cena a porte chiuse di Inter e Juve e sbranarsi la vetta. Vietato distrarsi dunque oggi a tavola, bisogna sfruttare la possibile abbuffata. Vietato soffrire di vertigini proprio ora, è un obbligo battere il Bologna. Anche se l’amico Mihajlovic non renderà certo questa sfida una passeggiata. Sinisa non è certo tipo da regalare punti per strada, figuriamoci adesso che la sua squadra è anche lanciata verso l’Europa. La sua fede biancoceleste sarà pure conclamata, ma il tecnico serbo ha dimostrato di non fare sconti nemmeno al suo cuore già all’andata: «La formazione rossoblù è ostica – spiega Inzaghi – perché rispecchia il carattere di Sinisa. Abbiamo visto cosa ha fatto qui all’Olimpico (il 7 febbraio, 2-3, ndr) contro la Roma. Nonostante le tante defezioni, ha 34 punti in classifica». Insomma, sarà tosta batterla, anche se la Lazio ormai parte sempre strafavorita: «Abbiamo imparato a gestire le pressioni perché ormai sono due mesi e mezzo che siamo così in alto in Serie A senza una sconfitta». Già, sembra una vita fa, ed effettivamente da allora sono passate altre 20 gare senza che la Lazio non portasse neppure un punto a casa. Il 25 settembre l’Inter è l’ultima squadra ad avere imposto il segno zero alla banda di Simone, che da allora ha raccolto qualcosa come 16 vittorie e 4 pareggi, per un parziale di 52 punti, frutto di 51 centri fatti e 19 subiti. In questo filotto pazzesco i biancocelesti hanno racimolato più punti di tutti (5 più della Juve, addirittura 10 più dell’Inter), vantano il secondo attacco (l’Atalanta ha siglato 54 reti) e la prima difesa a pari merito (con i bianconeri) per minor numero di gol subiti. 

IL TABÙ 
Con queste premesse, Lazio-Bologna si presenterebbe con una partita dal pronostico chiuso a doppia mandata. Ma i felsinei (imbattuti nella capitale dal 2015) sono capaci di tirare fuori il meglio anche nelle situazioni più complicate, come dimostra il pareggio in extremis, ottenuto sabato scorso contro l’Udinese. Nelle ultime cinque gare, il Bologna ha vinto 3 volte, pareggiato una e perso solo contro il Genoa, seppur male, 0-3 al Dall’Ara. I biancocelesti sono invece reduci dall’ennesima impresa proprio sotto la Lanterna: «Domenica esultare così a Marassi è stato qualcosa che mi porterò dentro – giura Inzaghi – ma ormai sono tutte giornate meravigliose. Mancano 13 partite e vogliamo vincerle. Domani io non farò il tifo né per l’Inter né per la Juve. Sono squadre che stanno da anni ai vertici, non sentono il fiato sul collo. Noi dobbiamo fare il nostro senza pensare al primo posto». E mantenere vivo il sogno. Ormai sono usciti tutti allo scoperto a Formello. Non è più tabù la parola scudetto, così anche i tifosi cominciano a prenderci gusto. Guai però rimanere con l’amaro sul palato nel caso in cui non si verificasse il miracolo. In realtà uno già è stato fatto: il pubblico (stavolta si va verso i 40mila spettatori) ricatapultato sugli spalti dell’Olimpico. Anche a Mihajlovic oggi pomeriggio farà uno strano effetto rivedere uno stadio così gremito come ai tempi del suo passato glorioso. Sicuramente Sinisa verrà accolto dai cori e dalle ovazioni dei tifosi biancocelesti, ma solo domani tornerà a fare il tifo per la Lazio. Questo è comunque un gesto d’amore, è rispetto. 
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