Lazio, Djordjevic e lo scudetto: «Niente è impossibile. La Juve? Pensiamo solo a vincere»

Lazio, Djordjevic e lo scudetto: «Niente è impossibile. La Juve? Pensiamo solo a vincere»
E' arrivato in silenzio e, a suon di gol, è diventato indispensabile per la squadra, riuscendo anche a togliere il posto in squadra a un mostro sacro come Miro Klose. Filip...

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E' arrivato in silenzio e, a suon di gol, è diventato indispensabile per la squadra, riuscendo anche a togliere il posto in squadra a un mostro sacro come Miro Klose. Filip Djordjevic parla già da leader della Lazio. «C’è ancora più motivazione a fare bene contro una grande squadra come la Juventus, la più grande in Italia. E’ una partita difficile, ma siamo a casa nostra e vogliamo vincere. Non importa l’avversario, faremo tutto per i tre punti. Cosa temo di più della Juventus? Hanno tante cose, sono tutti giocatori di qualità. Una grande squadra. Per noi è importante essere vicino a loro in classifica».




Lo scudetto. «Nel calcio tutto è possibile».



L'interesse della Roma. «Non lo so… (ride). Chiedete al mio procuratore».



Il calcio. «Sono nato per essere un calciatore, non ho mai fatto altri sport. Il calcio è tutto per me. Se non avessi fatto il calciatore sarei un business man».



I modelli. «Mi piaceva molto Hernan Crespo e poi Kakà anche se non era un attaccante. Ma era impressionante vederlo giocare nei suoi primi anni in Italia».



Gli esordi. «Giocavo mezzala sinistra, ma per il fisico sono stato spostato in avanti, ero bravo di testa ed ecco che sono diventato attaccante».



L'esultanza contenuta dopo i gol. «Sono contento quando segno, vediamo se cambieremo qualcosa in futuro. Magari per un gol nel derby, un match che voglio vincere, voglio cogliere una grande vittoria con la squadra».



Klose e i big laziali. «Con lui tutto è facile perché un grande professionista e un calciatore meraviglioso, tra noi non esiste nessun dualismo. Poi c’è Biglia, che è un leader, che parla poco ma ci guida in mezzo al campo. Anche Candreva e Lulic sono giocatori di qualità».



La notte di Belgrado. «Non è stata una bella cosa per il calcio, è una questione politica e non è stato bello da vedere. La Serbia vuole andare a Euro 2016 e cancellare quella notte».



Il matrimonio con Jovana. «E’ la mia forza, mi aiuta molto nel mio lavoro e nella vita ed è molto importante per avere la testa giusta. Lei è una modella, fa il suo lavoro e non mi interessa cosa dicono gli altri».



Gli obiettivi della Lazio. «Vorrei giocare in Europa il prossimo anno, è questo il mio sogno. Lo Scudetto? Nel calcio tutto è possibile…». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero