S’è capovolta la sua vita. Doveva andar via, è rimasto a Roma. Con due assist è tornato eroe in patria, alla Lazio è finito in panchina....
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LA PRIMA VOLTA
Vede l’Europa e torna bambino. Riecco Sergej dal primo minuto. Contro il Cluj cerca il riscatto. Partirà titolare, lo hanno confermato le prove di ieri a Formello, è rimasto a Roma Luis Alberto. Milinkovic è diventato grande e adesso deve trascinare tutti al suo fianco. E’ un big quattro anni dopo il suo esordio col botto. Già, perché proprio il 17 settembre, in Europa nell’1 a 1 contro il Dnipro il serbo segnò il suo primo gol con la maglia della Lazio: cross di Kishna, tacco del sergente e la palla in porta per la sua prima volta. Un’immagine indelebile nella sua testa, ecco un motivo in più per non sbagliare questo nuovo esordio in Romania. A Formello Milinkovic già volava, la mente era sgombra. Forse è servita pure la strigliata.
RINNOVO
Da quella prima rete col Dnipro, Sergej ne ha messe a segno altre trenta (oltre 19 passaggi decisivi in 165 presenze) con la Lazio. Vuole tornare a toccarsi l’aquila sul petto. Deve ancora sbloccarsi sotto porta in questa stagione, presto per lui il tabellino diventerà fondamentale. Appena firmerà il rinnovo, ogni gol e assist varranno doppio. Già perché fuori dal campo ci sarà un premio (in soldi) sul contratto per ogni obiettivo raggiunto. La società ha preso un impegno e a breve lo metterà nero su bianco, insieme a una clausola rescissoria (da 120-150 milioni) per blindarlo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero