Lazio-Cluj, Milinkovic sente aria di Coppa e vuole tornare ad accarezzarsi l’aquila sul petto

Lazio-Cluj, Milinkovic sente aria di Coppa e vuole tornare ad accarezzarsi l’aquila sul petto
di Alberto Abbate
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Giovedì 19 Settembre 2019, 09:30
S’è capovolta la sua vita. Doveva andar via, è rimasto a Roma. Con due assist è tornato eroe in patria, alla Lazio è finito in panchina. Milinkovic alla riscossa in Europa. C’era rimasto male per l’ultima scelta, Inzaghi aveva deciso di tenerlo fuori a Ferrara. Lo aveva visto a pezzi dopo gli impegni con la Serbia, altrimenti non c’avrebbe mai rinunciato in mediana. Ma non gli è affatto piaciuto come Sergej è entrato in campo contro la Spal nella ripresa. Da lui s’aspettava una scossa, la giocata per la vittoria. Invece Milinkovic non ha dato alcun contributo nell’ultima mezz’ora. Anche se Inzaghi pubblicamente non vuole attribuire a lui e a Correa nessuna colpa: «Pretendevo di più da tutti, da me in primis. Io sono il primo responsabile, poi tutti quanti si poteva fare in modo che andasse diversamente. Bisogna essere bravi a portare gli episodi dalla nostra parte, è troppo tempo che lo si dice. Fermo restando che si parla dell’8° posto della Lazio quando nelle ultime partite abbiamo pensato alla Coppa Italia, poi vinta». Proprio Milinkovic l’ha alzata con la nuca. 
LA PRIMA VOLTA
Vede l’Europa e torna bambino. Riecco Sergej dal primo minuto. Contro il Cluj cerca il riscatto. Partirà titolare, lo hanno confermato le prove di ieri a Formello, è rimasto a Roma Luis Alberto. Milinkovic è diventato grande e adesso deve trascinare tutti al suo fianco. E’ un big quattro anni dopo il suo esordio col botto. Già, perché proprio il 17 settembre, in Europa nell’1 a 1 contro il Dnipro il serbo segnò il suo primo gol con la maglia della Lazio: cross di Kishna, tacco del sergente e la palla in porta per la sua prima volta. Un’immagine indelebile nella sua testa, ecco un motivo in più per non sbagliare questo nuovo esordio in Romania. A Formello Milinkovic già volava, la mente era sgombra. Forse è servita pure la strigliata. 
RINNOVO
Da quella prima rete col Dnipro, Sergej ne ha messe a segno altre trenta (oltre 19 passaggi decisivi in 165 presenze) con la Lazio. Vuole tornare a toccarsi l’aquila sul petto. Deve ancora sbloccarsi sotto porta in questa stagione, presto per lui il tabellino diventerà fondamentale. Appena firmerà il rinnovo, ogni gol e assist varranno doppio. Già perché fuori dal campo ci sarà un premio (in soldi) sul contratto per ogni obiettivo raggiunto. La società ha preso un impegno e a breve lo metterà nero su bianco, insieme a una clausola rescissoria (da 120-150 milioni) per blindarlo. 
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