Un cuore che batte nell'area dello stadio Olimpico e un occhio che tutto vede e tutto sa. Ma a differenza del Grande Fratello orwelliano, che l'ordine lo imponeva con...
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LA STRATEGIA
Il concetto di squadra è esteso al massimo con Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale che lavorano gomito a gomito sotto la regia della Security Control Room, il cuore che pulsa nella zona del Foro Italico. È da lì che grazie alle 120 telecamere installate nell'area (alle quali se ne sono aggiunte un'altra cinquantina per gli Internazionali) le forze dell'ordine controllano e gestiscono il tutto. Anche le strade perché, spiega Improta, «in caso di emergenza, un'ambulanza o un mezzo dei vigili del fuoco deve avere precise istruzioni su come muoversi nell'area». «Nella Control Room - è Massucci a parlare - trovano posto tutte le anime istituzionali e private del sistema sicurezza e non c'è una funzione leader per definizione. Leader diventa la funzione che in quel momento sta gestendo la criticità: se c'è un'emergenza sanitaria, ad esempio, tutti sono al servizio dell'ambulanza che deve raggiungere la zona». Su un'area in cui, solo domenica, sono transitate quasi 200.000 persone tra Olimpico e Foro; facile pensare che possa essere un bersaglio “invitante” per i terroristi. «Per questo con i cani anti-esplosivo e gli artificieri delle forze di Polizia bonifichiamo l'area ogni mattina e ogni pomeriggio - spiega ancora Improta - Zone catering, spogliatoi dei giocatori o le fondamenta del Centrale: controlliamo ogni luogo in cui sarebbe assurdo che si possa arrivare ma che in effetti rappresenta il luogo più facile per nascondere qualcosa».
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Il Messaggero