Sei anni e mezzo così non si augurano nemmeno al peggior nemico. In questo lasso di tempo la Roma ha visto crollare e andare sotto ai ferri quindici suoi giocatori, per...
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DALL’OLANDESE ALL’OLANDA
In giro con le loro nazionali, al Bernardini, all’Olimpico o in trasferta, il tremendo infortunio che nel calcio è ormai considerato alla stregua di una “tassa da pagare”, colpisce la Roma con singolare continuità e frequenza. Dal crac di Strootman a Napoli del 9 marzo 2014, al secondo trauma patito da Zaniolo ad Amsterdam lunedì, non c’è pace per i colori giallorossi. In quattro hanno dovuto subire la rottura dell’articolazione due volte: Strootman, Florenzi, il giovane Bouah e appunto Zaniolo. In mezzo al “tritacarne” ci sono finiti big come Rudiger, Mario Rui, Emerson Palmieri, Karsdorp e Zappacosta e giovani speranze come Capradossi, Ponce, lo sfortunatissimo Nura (costretto a smettere per problemi cardiaci), Calafiori e Bianda. Una “guerra” che non guarda in faccia nessuno ma che sembra concentrarsi solo sul colore (giallorosso) della maglia. Dal ko di Kevin l’olandese a quello di Nicolò contro l’Olanda, i tifosi sperano che almeno il cerchio dell’infame destino si sia finalmente chiuso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero