L'Aia ora veste rosa: Silvia Moro è il nuovo segretario

L'Aia ora veste rosa: Silvia Moro è il nuovo segretario
Alfredo Trentalange è stato subito di parola. In meno di un mese ha già messo in atto due dei punti del programma che l’ha portato a spodestare Marcello Nicchi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Alfredo Trentalange è stato subito di parola. In meno di un mese ha già messo in atto due dei punti del programma che l’ha portato a spodestare Marcello Nicchi dal suo trono. Arbitri che parlano dopo le partite (il giorno dopo...) e spazio alle donne. Se l’apparizione di Orsato in diretta tv a Novantesimo Minuto qualche problema l’ha creato (a dimostrazione che i tempi per dialogare con gli arbitri forse non sono del tutto pronti), la nomina del nuovo segretario dell’Aia ha suscitato ampi consensi (per non dire applausi).

La nuova figura apicale dell’associazione arbitrale è la romana Silvia Moro che cambia, sedendosi accanto a Katia Senesi, il volto del Comitato Nazionale, da sempre votato al maschile. Ora Alfredo Trentalange dovrà dedicarsi anche a mettere un po’ d’ordine (lui che viene dal settore tecnico arbitrale) all’aspetto tecnico del mondo arbitrale, perché in queste ultime settimane si è assistito (purtroppo) ad un utilizzo del Var poco convincente. Che ci sia la volontà di usarlo poc, sembra ormai difficile da negare, ma che venga addirittura silenziato (da alcuni arbitri forse?) risulta difficile da capire.

Quello che è accaduto sabato sera allo Stadium di Torino, è infatti un segnale preoccupante in questo senso. Il fallo di mano di Hoedt era da punire con il calcio di rigore e se l’arbitro Massa (che non riesce proprio ad essere all’altezza delle aspettative) non riesce a vederlo, pur avendo avuto campo aperto nella visuale, dev’essere il Var Di Bello, altro che viaggia male, a richiamarlo per andare a vedere l’azione al video. E pensare che in Crotone-Torino, ieri, c’è stato un fallo di mano punito con il calcio di rigore proprio perché il braccio del difensore granata era largo, oltre che sopra le spalle.

Anche in Udinese:sassuolo il Var sarebbe potuto/dovuto intervenire per un’entarata a piedi uniti (come si diceva una volta) su Locatelli, che era da punire con il rosso. Il debuttante Maggioni invece vede male tutto, ma non lo aiuta il Var Manganiello. Peccato, perché lo stesso Orsato (che sarà rappresentate degli arbitri in attività, segnale che potrebbe far pensare una deroga a fine stagione) aveva detto che il Var è una benedizione per gli arbitri. Ma se il protocollo, l’ormai famigerato protocollo, diventa un paravento per giustificare questi errori, la benedizione va a farsi... benedire.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero