Roma, la rosa è incompleta ma Mourinho è l'uomo in più

Siamo più forti della Juve, abbiamo giocato una grande partita, dice fiero Mourinho; avrebbero meritato il pari, ammette paravento Allegri. Bella, orgogliosa o, almeno...

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Siamo più forti della Juve, abbiamo giocato una grande partita, dice fiero Mourinho; avrebbero meritato il pari, ammette paravento Allegri. Bella, orgogliosa o, almeno dignitosa. Nessuno se l’è sentita di bocciare la Roma dello Stadium che torna a casa accompagnata da complimenti e celebrazioni. Ma anche con l’ennesimo ko in uno scontro diretto, 2 su 2 questo campionato, avendo perso pure con la Lazio, ribadendo il trend deludente: dal 2019, solo 6 successi su 38 partite contro le migliori. Ulteriore conferma: dopo 8 giornate di campionato sono già 9 i punti di distacco dal Napoli capolista, ospite domenica all’Olimpico, e 2 in meno dell’ultimo torneo nonostante il calendario non prevedesse trappole e ostacoli. Il dubbio più ingombrante è legato alla rosa, chiaramente incompleta. Non si sa se basterà, anche se resiste comunque al quarto posto e in solitudine (stasera però, la Fiorentina gioca a Venezia e se vince raggiunge i giallorossi), per competere con le grandi. La zona Champions, visto l’andamento discontinuo, non è dunque al sicuro.

 

GRUPPO DA ASSEMBLARE

Chi la rincorre è in crescita. La Juve cinica e spietata che segna un gol e lo difende, la stessa Lazio di Sarri che si esalta contro le big. La Roma di oggi ha soprattutto Mourinho. Che trasmette personalità e coraggio. Ma gli interpreti affidabili scarseggiano. I migliori a Torino sono stati Viña, tornato ala vigilia, e Abraham, in dubbio fino all’ultimo. In alcuni ruoli, come ripete spesso Mou, mancano i ricambi. Non c’e il terzino destro di scorta (o addirittura il titolare). Nemmeno il mediano che faccia respirare Cristante e Veretout. Probabilmente anche un centrale difensivo. Davanti se non segna Abraham, gli altri fanno cilecca. A cominciare da Shomurodov. Solo i singoli possono tenere in quota Mourinho: Pellegrini è il miglior marcatore, Zaniolo il talento all’occhiello che però passa da un infortunio all’altro (gli esami lo hanno tranquillizzato: semplice distorsione al ginocchio sinistro che comunque dovrebbe escluderlo dalla sfida contro il Napoli). Il mercato di gennaio, quindi, sarà fondamentale per la corsa Champions almeno quanto il recupero di Smalling e soprattutto di Spinazzola. Per alzare la qualità.

 

 

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Il Messaggero