Juventus, Danilo si presenta: «Volevo la maglia numero 7 ma era occupata...»

Danilo con la maglia della Juventus
«Volevo la maglia numero 7 ma era occupata...». Danilo trova anche il tempo di sorridere durante la sua presentazione all’Allianz Stadium. L’esterno...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Volevo la maglia numero 7 ma era occupata...». Danilo trova anche il tempo di sorridere durante la sua presentazione all’Allianz Stadium. L’esterno brasiliano arriva in contropartita per Cancelo ed è pronto a conquistarsi la Juventus, potendo contare su due alleati importanti. «Ho parlato molto con Alex Sandro durante la trattativa, sono felice che sia qua, siamo amici da tempo, ed è stato molto importante nella mia scelta. Proprio come Cristiano Ronaldo: ho parlato e scherzato anche con lui, mi ha detto di essere in un grande club, una grande famiglia, sapere di giocare con uno come lui è una motivazione in più».


Juve, Ronaldo costringe Danilo a cantare davanti ai compagni Video

La filosofia di Maurizio Sarri è arcinota anche in Premier: «Ha uno stile particolare. Gli piace avere la palla e comandare il gioco, come faceva con il Chelsea. Sono pronto ad apprendere i movimenti della difesa, in Italia siete maestri. Con la Juve avevo già parlato in passato ma c’è un momento giusto per ogni cosa, mi ispiro a Dani Alves, con Alex Sandro e Douglas Costa spero di invertire il trend dei brasiliani poco incisivi alla Juve fino ad oggi». Danilo dovrà conquistarsi i tifosi - al momento piuttosto tiepidi - sul campo. «Al Real e al City non ho giocato quanto volevo, ma sono stati anni importanti per formarmi, vincere e acquisire una mentalità vincente». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero