Da giocatore fu bollato col l'epiteto di "core 'ngrato", per il gol del 2-1 juventino segnato al Napoli dal quale veniva, nel campionato '74-'75: oggi...
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«Bisogna finirla di non far giocare i giocatori contro le loro squadre precedenti - sostiene Altafini, intervistato da Sport Mediaset - Ci sono giocatori che non esultano quando segnano contro l'ex squadra, ma è una cosa sbagliata. Uno gioca per una squadra ed è giusto che faccia bene per chi lo paga. A Napoli, quando andai alla Juve, mi fischiarono per tutto il tempo. Cambiare squadra è una cosa normalissima, anche in politica cambiano partito. Quando è finito il mio contratto a Napoli nessuno mi ha detto niente - ricorda ancora il brasiliano - sono andato via perché non mi hanno tenuto, c'erano 5 squadre su di me e ho scelto la Juventus. I giocatori fanno il loro mestiere e fanno il dovere: lui è pagato per giocare e per fare gol. In Brasile quando un giocatore viene prestato a un altro club non può giocare contro la sua squadra d'appartenenza ma questa è una cosa diversa perché si tratta di prestiti».
Quanto alla partita giocata, per Altafini quella di domani «sarà una partita importante e che deciderà molte cose: se il Napoli vuole lottare per lo scudetto non deve perdere, altrimenti la Juve se ne va via. Il Napoli fa spesso degli errori sul mercato: quando ha venduto Higuain il Napoli si è fissato su Icardi quando c'era Bacca sul mercato che aveva segnato molti gol nello scorso campionato. Avrebbe dovuto prendere il colombiano». Un consiglio a Sarri? «Se io fossi il mister del Napoli farei un gioco senza punti di riferimento, con molti inserimenti anche dei centrocampisti. La velocità del Napoli potrebbe mettere in difficoltà la difesa bianconera». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero