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Il silenzio dopo il Porto ha fatto più rumore delle parole, perché evidentemente Ronaldo ha avuto bisogno di tempo per accettare e metabolizzare il passo falso in Champions. Poi è ripartito di slancio, dribblando le critiche e ricalibrando il tiro sui due obiettivi stagionali residui, campionato e Coppa Italia. «Non è importante quante volte cadi nella vita, ma piuttosto quanto velocemente e più forte ti rimetti in piedi - il messaggio social - I veri campioni non si spezzano mai! Siamo già proiettati sul Cagliari, sulla lotta in campionato, sulla finale di Coppa Italia: tutto quello che possiamo ancora ottenere da questa stagione. E’ vero che il passato appartiene ai musei, ma per fortuna il calcio ha memoria, e anche io! La storia non può essere cancellata, viene scritta ogni giorno con resilienza, spirito di squadra, tenacia e tanto duro lavoro. E quelli che non lo capiscono, non raggiungeranno mai la gloria e il successo». Parole da leader ferito ma pronto a dare battaglia fino a giugno, e poi chissà. Perché gli indizi su un possibile addio anticipato a fine stagione iniziano a essere diversi, e dalla Spagna si parla con insistenza (Marca a As in prima pagina) di un possibile ritorno a Madrid. Lo stesso CR7 non accenna al suo futuro, Paratici prima del Porto conferma esplicitamente che il rinnovo del portoghese non è una priorità e John Elkann nel suo discorso a “Porta a Porta” sottolinea esclusivamente i giovani e il futuro.
FASE DECISIVA
I prossimi mesi saranno decisivi per definire la situazione, ma nell’ultima settimana qualcosa è cambiato: ancora nulla di ufficiale ma Mendes ha bussato alla porta di Psg, Manchester United e Real Madrid per valutare i margini di un trasferimento in estate.
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Il Messaggero