Jacobs, l'azzurro diventa oro all'Europeo

Jacobs, l'azzurro diventa oro all'Europeo
Nell’inverno in cui Filippo Tortu rinuncia alla stagione al coperto, l’Italia si scopre comunque la patria dell’atleta più veloce del Vecchio Continente....

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Nell’inverno in cui Filippo Tortu rinuncia alla stagione al coperto, l’Italia si scopre comunque la patria dell’atleta più veloce del Vecchio Continente. È infatti Marcell Jacobs, lo sprinter più rapido d’Europa. Il texano di nascita, bresciano di crescita e formazione, ma romano d’adozione, sfreccia sull’oro europeo dei 60 metri sotto il tetto della polacca Torun. In un colpo solo il poliziotto delle Fiamme Oro Padova frantuma il primato italiano con 6”47, sigla il miglior tempo al mondo dell’anno, e si issa al quarto posto delle liste europee di sempre. Non c’è partita sulla pista Mondotrack di colore blu. Dalla sesta corsia Jacobs annienta la concorrenza: l’argento va al tedesco Kevin Kranz con 6”60, il bronzo finisce al collo dello slovacco, campione uscente, Jan Volko (6”61). 


TRENTOTT’ANNI DOPO
Il sabato europeo è il giorno della consacrazione per Jacobs, che finalmente a 26 anni raccoglie i frutti di un duro lavoro e riesce a sbloccarsi. È la vittoria della mente, prima che del corpo. Finora all’azzurro era mancato il centesimo per fare l’euro, ora quella consapevolezza è stata finalmente acquisita. Jacobs si è presentato sui blocchi con la prima prestazione cronometrica sia della semifinale (6”56) sia della batteria (6”59) e con la seconda stagionale (6”53). Si è migliorato nell’occasione più importante dell’inverno, quando contava sprigionare sul manto in sportflex i cavalli affinati in allenamento agli ordini di Paolo Camossi. Con la sua pelle d’ebano, ereditata dal papà marines, Jacobs rappresenta al meglio la generazione dei talenti italiani di colore che in atletica fanno faville. Per salire sul tetto d’Europa ha lasciato il lungo per dedicarsi esclusivamente alla velocità e in stagione ha limato il personale gara dopo gara, fino a diventare il secondo italiano capace di vincere i 60 agli Eurooindoor, 38 anni dopo Stefano Tilli, vincitore a Budapest 1983. In partenza Jacobs è stato efficace, sul lanciato ha fatto la differenza. Era il favorito e non ha tradito le attese. In chiave 100 metri il crono di ieri può aprire scenari inesplorati per un velocista che vanta un personale di 10”03. «È incredibile, un sogno che si avvera», sono le prime parole a caldo di Jacobs. «In allenamento ero molto veloce, ma non mi aspettavo di correre 6”47. È il mio nuovo primato, ma rappresenta anche il record nazionale, perciò adesso sono sotto shock», aggiunge il neocampione europeo, volgendo già lo sguardo ai Giochi olimpici. «Nelle prossime settimane lavorerò duro per la stagione estiva, penso che lo sforzo che ho fatto per i miei 60 vada bene anche per i 100 e per la staffetta. Il meglio del 2021 deve ancora venire».

LARISSA QUINTA


Niente medaglia invece per Larissa Iapichino, che chiude al quinto posto la finale del salto in lungo. La diciottenne figlia d’arte atterra a 6.59, ma resta lontana dalle medaglie. L’oro va all’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk, con 6,92 all’ultimo salto (mondiale stagionale strappato per un centimetro proprio alla Iapichino), seconda la tedesca Malaika Mihambo (6.88), terza la svedese Khaddi Sagnia (6.75). Oggi tocca a Gimbo Tamberi nella finale del salto in alto. L’Italia vuole arrotondare il suo bottino. 

 

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Il Messaggero