Italia, Mancini sceglie Belotti: «Ma ci sarà spazio anche per Immobile»

Italia, Mancini sceglie Belotti: «Ma ci sarà spazio anche per Immobile»
Ci siamo: a poche ore dal ritorno in campo degli azzurri, sono trascorsi 291 giorni dall’ultima gara con l’Armenia a Palermo (9-1), Mancini ha parlato nella sala...

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Ci siamo: a poche ore dal ritorno in campo degli azzurri, sono trascorsi 291 giorni dall’ultima gara con l’Armenia a Palermo (9-1), Mancini ha parlato nella sala stampa del Franchi, sereno e pronto a spiegare perché Belotti sarà titolare al posto di Immobile: “In queste due gare giocheranno quasi tutti anche perché molti hanno pochissima preparazione nelle gambe. E comunque prepariamoci a tanta alternanza nell’annata perché i calciatori saranno sempre in campo e ci sarà un grande dispendio di energie. Il gruppo più o meno è composto, ma attenzione perché le porte sono aperte a tutti, saremo attendi alle indicazioni che arriveranno”.


Per il 31esimo anniversario della scomparsa di Scirea il ricordo del Mancio: “Gaetano è stato un grande uomo oltre che grande giocatore della Juve della quale è stato capitano e pedina importante della Nazionale”.

Mancini, gioca Belotti, ma dica la verità: quanto la aiuta il fatto che lui e Immobile siano grandi amici? 
“Dobbiamo ragionare pensando a due partite in tre giorni. Ci sono giocatori con solo due o tre giorni di allenamento. Dobbiamo vedere i più brillanti. Quasi tutti faranno una partita. Sì, c’è amicizia tra Belotti e Immobile, ma c’è pure tra tutti gli altri giocatori”. 

Ma si va all’Europeo con l’alternanza degli uomini?
“Quest’anno sarà più faticoso di sempre perché tutti i giocatori giocheranno sempre, non avranno settimane per recuperare. In queste condizioni arriveremo all’Europeo. Per noi Belotti e Immobile sono due certezze, poi però c’è anche Caputo e ci sono gli altri. Le porte sono aperte a tutti, faremo le valutazioni in questi mesi”.

Come ha trovato i suoi uomini dopo questi pochi giorni di allenamenti a Coverciano?
“Li ho trovati abbastanza bene: un conto però è allenarsi, un conto è giocare. Vedremo domani”.

Che partita si aspetta rispetto all’altra gara?
“E’ una buona squadra la Bosnia, ma non sarà la partita di Zenica e nemmeno quella di Torino. Questa è la prima partita dopo tanti mesi, dipenderà anche da noi”.  

Che pensa di questa ripartenza?
“Prima avevamo fatto bene, spero si possa ripartire come abbiamo finito. La situazione non è semplice, spero si torni presto al normalità. Serve la gente allo stadio e adesso credo sia giunto il momento per fare qualcosa. Ho provato tristezza vedendo queste partite senza spettatori. Mi era capitato talvolta da giocatore in occasione di una squalifica del campo e sicuramente non era piacevole, ma una situazione così di continuità è veramente brutta”. 

Jorginho come sta?
“Direi bene, si è allenato due volte e ora vediamo” 

Forse arriva Suarez, altro attaccante in là con gli anni. Per i nostri giovani meno spazi e alcuni vanno all’estero. E’ normale così?
“Purtroppo non è più come anni fa quando ce n’erano tanti, oggi è diverso. Abbiamo molti attaccanti stranieri in Italia anche se però è nostro il re dei bomber europei, Ciro Immobile. Ora non c’è una scelta ampia, è vero, ma siamo felici con questi giocatori”. 

Il gruppo si può modificare?
“Sì, manca un anno e ci sono altri che sono fuori che possono aspirare a entrare in Nazionale. Spero ad esempio che Caputo possa rimanere con noi. Comunque abbiamo un gruppo già formato e probabilmente non ci discosteremo molto da questi uomini”.
 
I giovani e Zaniolo come vanno?
“Intanto possiamo crescere: c’è lui, ma ce ne sono altri come Kean. Lasciatemi dire che stiamo diventando più grandi: penso a Locatelli, Bastoni, Luca Pellegrini che hanno giocato un bel campionato. La nostra Nazionale ha margini di miglioramento. Possiamo crescere anche se abbiamo giocato sempre bene. Ogni giorno si può e si deve migliorare”. 

Ci sono posizioni da difendere?

“Certo, abbiamo recuperato 12 posizioni da quando siamo partiti e dobbiamo restare nelle prime 10 perché non possiamo rischiare per il Mondiale. Ecco perché la Nations League diventa importante anche per giocare la fase finale in Italia tra un anno”.   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero