Italia, caccia alla vittoria e alla prestazione: dalla Macedonia la ripartenza verso il futuro

Gian Piero Ventura
Non basta vincere, servirà un po' di coraggio e un po’ di bellezza. Se la Nazionale di Conte aveva stregato tutti per la rigidità tattica e la disciplina...

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Non basta vincere, servirà un po' di coraggio e un po’ di bellezza. Se la Nazionale di Conte aveva stregato tutti per la rigidità tattica e la disciplina di gruppo, questa allenata da Ventura ha bisogno di un po’ di freschezza, di scacciare via le paure intraviste allo Stadium. Il primo tempo disputato contro la Spagna ha spaventato tutti, specie Ventura: troppo piccola quell’Italia per essere vera. In Macedonia, con un risultato sulla carta non in bilico, il ct può liberare la testa dei suoi giocatori e cominciare a pensare all’Italia del futuro. L’orgoglio, la determinazione, la voglia di risorgere dai momenti deprimenti sono qualità che l’azzurro conosce. Fanno parte della sua storia. La bellezza deve abituarsi a viverla, non ce l’ha (ancora) nel dna. Ventura nella sua carriera ha saputo far giocar bene le sue squadre, in Nazionale si ritrova a dover portare risultati (la qualificazione al Mondiale) e ha lanciare il cambio generazionale. Si è ripartiti dal modulo Conte, da tanti (quasi tutti) suoi uomini, pian piano si cambierà, è presto per farlo subito e tutto insieme, ma la trasferta in Macedonia può dare indicazioni interssanti sotto l'aspetto della prestazione o del tentativo di prestazione. La vittoria in Israele e il pareggio con la Spagna sono risultati ottimi per poter portare avanti il lavoro in piena serenità. Ma a questa Nazionale si deve chiedere sempre qualcosa di più, a partire dalla Macedonia. Una vittoria può regalare il primato (dipenderà dalla Spagna che affronterà l'Albania) nel girone, ma una prestazione negativa rimarrebbe più impressa.

I CAMBI

Ventura a Skopje lancerà Verratti al centro, lui che dovrà essere il perno della sua Nazionale, riproporrà Candreva a destra e soprattutto il segnale di primo distacco dal passato ci sarà in attacco, dove verrà confermata la coppia Immobile-Belotti, protagonista nel finale con la Spagna. In difesa confermato Romagnoli al fianco di Bonucci e Barzagli, in porta Buffon, nonostante tutto, sempre e comunque. Parolo non sta bene, rischia di finire in panchina. Pellè è stato giustiziato e rischia di non vedere più l’azzurro, verranno riaperte le porte a Balotelli, sperando di non ricadere nei vecchi errori di gestione.   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero