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Atefeh Ahmadi, Sadaf Savehshemshaki, Forough Abbasi, Marjan Kalhor. Sono le quattro sciatrici dell’Iran che stamani si disimpegneranno sull’Olimpia delle Tofane nel gigante iridato. Scatteranno con pettorali alti – rispettivamente l’81, l’84, l’87 e il 96 – quando ormai la classifica della prima manche sarà delineata, la pista purtroppo segnata e i pochi ospiti ammessi al parterre già seduti al tavolo della Tofana Lounge. Eppure la loro discesa tra le porte larghe finirà sotto i riflettori, perché alla vigilia della prima prova tecnica individuale della rassegna ampezzana a tenere banco è la vicenda che riguarda l’allenatrice della nazionale femminile iraniana di sci alpino, la 37enne Samira Zargari, già campionessa nazionale di slalom, che non ha potuto seguire la squadra a Cortina perché il marito glielo ha impedito.
LA LEGGE
Niente guida tecnica per le quattro ragazze di Teheran e dintorni, niente trasferta per Samira, ennesima iraniana a dover rinunciare a un evento sportivo internazionale per il diniego del consorte.
Non è la prima volta che capita un episodio del genere. Nel 2015 era rimasta a terra Niloufar Ardalan, capitano della nazionale femminile di calcio a cinque, mentre due anni dopo Zahra Nemati, campionessa dei Giochi Paralimpici di tiro con l’arco, riuscì a viaggiare solo dopo l’intervento della magistratura. Ieri hanno commentato l’accaduto sia l’olimpionica Sofia Goggia, sia Isolde Kostner. Goggia, giunta nel pomeriggio nella Perla delle Dolomiti dove oggi farà il tifo per le colleghe Marta Bassino, grande favorita del gigante, Federica Brignone, Elena Curtoni e Laura Pirovano, se l’è cavata con una battuta: «Cosa può fare lo sport? Non saprei dare una risposta consona. Ci sono ancora delle restrizioni nei paesi islamici nei confronti delle donne. È una questione politica: forse è meglio non sposarsi finché si è atleti». Più riflessiva invece Isi Kostner: «Questa storia mi tocca il cuore, perché ho letto molto della situazione che si vive in Iran. Le donne a Cortina dovrebbero indossare qualcosa, un nastro, un fiocco rosa o giallo per dare un segnale in Iran agli uomini, alla Federazione, ma soprattutto a Samira che non può essere qui a fare il suo lavoro per una errata interpretazione della sharia». Vedremo stamani se qualcuna seguirà la proposta della gardenese. Intanto ieri nel parallelo a squadre successo della Norvegia, davanti a Svezia e Germania, con l’Italia eliminata nei quarti di finale. Brutte notizie per Lara Della Mea, che cadendo si è rotta il crociato del ginocchio sinistro.
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Il Messaggero