Atefeh Ahmadi, Sadaf Savehshemshaki, Forough Abbasi, Marjan Kalhor. Sono le quattro sciatrici dell’Iran che stamani si disimpegneranno sull’Olimpia delle Tofane nel gigante iridato. Scatteranno con pettorali alti – rispettivamente l’81, l’84, l’87 e il 96 – quando ormai la classifica della prima manche sarà delineata, la pista purtroppo segnata e i pochi ospiti ammessi al parterre già seduti al tavolo della Tofana Lounge. Eppure la loro discesa tra le porte larghe finirà sotto i riflettori, perché alla vigilia della prima prova tecnica individuale della rassegna ampezzana a tenere banco è la vicenda che riguarda l’allenatrice della nazionale femminile iraniana di sci alpino, la 37enne Samira Zargari, già campionessa nazionale di slalom, che non ha potuto seguire la squadra a Cortina perché il marito glielo ha impedito.
LA LEGGE
Niente guida tecnica per le quattro ragazze di Teheran e dintorni, niente trasferta per Samira, ennesima iraniana a dover rinunciare a un evento sportivo internazionale per il diniego del consorte. Alla base di tutto ci sono leggi vigenti nella Repubblica Islamica, secondo le quali una donna, seppur in possesso di passaporto e visto, può lasciare il Paese solo con parere favorevole del marito. Stando a quanto trapelato dalla Federazione iraniana, alcuni funzionari hanno cercato fino all’ultimo, ma invano, di risolvere il problema. Sul sito della medesima Federazione non ci sono menzioni dell’accaduto, ma si riferisce soltanto che le atlete abbiano raggiunto l’Italia senza allenatrice.
Non è la prima volta che capita un episodio del genere.
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