C'era una volta lo zero a zero, almeno per la Roma. Un pari a "occhiali", si diceva una preistoria fa e non lo diremo più. Zero a zero, questo sconosciuto. Eppure quanto...
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Purtroppo per la Roma, l'equazione è sempre più scontata: se una squadra segna tanto e sempre, ma prende sempre gol, la volta che non riesce a sfondare la rete avversaria si porta a casa la sconfitta. Semplice.
A Genova con la Sampdoria, lo 0 sulla casella dei punti è stato largamente casuale, solo l'autogol di Manolas nel finale assegna il successo ai blucerchiati, ma almeno lì una rete era stata messa a segno. Stavolta la Roma resta a secco di gol e ne incassa uno, il solito. E torniamo all'equazione di cui sopra.
PUNTE SPUNTATE Garcia ha preparato bene la partita, forse sì è un po' incartato nei cambi, togliendo due attaccanti (Dzeko e Gervinho) su tre e lasciando in campo quello che stasera aveva combinato poco, cioè Salah. Serata maledetta per i tre là davanti. Dzeko ha avuto tre occasioni più o meno limpide e le ha fallite tutte e tre, Gervinho ha portato il solito caos di corsa e serpentine ma non è mai riuscito a trovare la porta, Salah ha girato alla larga e l'unica occasione arrivatagli sui piedi l'ha fallita.
Ci sono serate storte per chi deve portare i gol, ma se dietro non c'è mai la speranza di poter tenere la porta inviolata (solo una volta, a Frosinone), diventa tutto più complicato. La chiave è stata l'assenza di De Rossi, con Nainggolan necessariamente spostato al centro e Maicon a destra. Non era la Roma che Garcia aveva pensato, insomma, ma certe volte le partite possono finire anche zero a zero. Ma per questa Roma pare impossibile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero