Il Cannibale del gol. Mai sazio Ciro Immobile. Indomito. E non più sottovalutato. Non riesce proprio a frenare la sua voglia di segnare, di superare record su record e...
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BEPPE E BRUNO
Parole e aggettivi per descrivere quello che fa Immobile in campo ormai difficilmente si riescono a trovare, ma si possono fare dei paragoni importanti con il passato. Ce ne sono due nella storia della Lazio che hanno delle similitudini con il bomber biancoceleste: Bruno Giordano e Beppe Signori. Il primo lo ricorda per la tecnica di base e per come a volte riesce a costruirsi da solo l’occasione per arrivare al gol. Il secondo per l’incredibile continuità sotto porta, ma anche, o forse soprattutto, per la caparbietà.
RICORDI DEL PASSATO
Nel duello con Chabot, in occasione della rete di Caicedo, Ciro ricorda molto una rete che segnò Beppe nella stagione 92-93, quando si fece venti metri spalla a spalla con Bruno, arcigno difensore del Torino. In quella occasione Signori riuscì a segnare, mentre Immobile, forse più defilato rispetto a Beppe-gol, è riuscito solo a tirare, con Caicedo che sulla ribattuta del portiere è stato veloce a segnare. Ciro ha qualcosa di entrambi e questo lo rende ancora più eccezionale.
SOLO LA CHAMPIONS
Con tutti i gol segnati e i traguardi raggiunti, con una classifica incredibile, Immobile non si è affatto montato la testa e come tutta la squadra, pensa sempre allo stesso obiettivo: la Champions. «Sinceramente – spiega l’attaccante - adesso guardo più il vantaggio che abbiamo da Atalanta e Roma rispetto alla distanza che c’è con Inter e Juve. Il nostro obiettivo resta l’Europa che conta, se poi a sette-otto gare dalla fine saremo ancora lì, ne riparleremo. Ma ora guardo dietro, non avanti». Il diktat, nonostante le undici partite vinte consecutive e soprattutto col derby alle porte, è «rimanere tutti con i piedi ben saldi in terra». E’ la magica porzione di Inzaghi: umiltà e calma. E per lo spogliatoio sono parole sacre.
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Il Messaggero