Più che lo stallo, è la pazienza a dettare gli step della nuova Roma: Friedkin e i suoi collaboratori sono operativi, da venerdì scorso quotidianamente in...
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TRIUMVIRATO AL COMANDO
La Roma di oggi è riconoscibile nel trio che ha curato il post lockdown e fatto da sponda nella trattativa con Friedkin: il ceo Fienga che si è occupato, oltre che del bilancio, anche dell’area tecnica, il manager Calvo che, responsabile del marketing e in assoluto degli introiti, spesso ha rappresentato la società giallorossa nelle riunioni in Lega, e il direttore generale Zubiria che, oltre a tenere i rapporti con l’Uefa e la Fifa, governa l’area sportiva. E resteranno anche quando si insedieranno i nuovi americani.
ASPETTANDO IL DS
Fienga, come nell’estate scorsa al fianco di Petrachi, affronta in prima persona ogni negoziazione di mercato. Ma non essendo più l’uomo dei conti ha bisogno di chi è più abituato a entrare nell’aspetto tecnico-tattico della singola operazione. Ecco che, fino allo sbarco del nuovo direttore ds, il ceo si affiderà ai procuratori che gravitano attorno al pianeta giallorosso, con Giuffrida come principale riferimento, e a De Sanctis che, senza la presenza di Baldini, ha finalmente spazio di muoversi anche fuori dal settore giovanile. Sono, insomma, loro che si occuperanno in queste settimane di portare avanti alcuni discorsi messi in piedi prima del cambio di proprietà.
RIFLESSIONE IN ATTO
Fienga e Giuffrida votano Paratici: il ds della Juve è il preferito. Se fosse libero, non avrebbe alcun rivale. Se fosse libero, non avrebbe alcun rivale. Agnelli, però, fa capire di volerselo tenere stretto. Se la situazione, in queste settimane, cambiasse, la Roma proverà a convincerlo, consapevole che anche lo United è in pressing da tempo. Paratici con Sarri (ha dato la disponibilità): l’accoppiata sarebbe intrigante. Ma il club giallorosso prenderebbe anche solo il ds che è in sintonia con Fienga e Giuffrida. Pure se si propone Planes del Barça, il sostituto di Petrachi sarà quasi sicuramente italiano.. Ecco perché Giuntoli è sempre in corsa. E Pradè si muove per essere preso in considerazione. De Rossi in panchina rimane la scelta romantica che è difficile da fare: questione di tempo e di patentino. Più semplice riportare Totti, da direttore tecnico o con qualsiasi carica dirigenziale: l’ex capitano ne ha parlato con Marc Watts e Ryan Friedkin. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero