Il calcio è sempre più in subbuglio, sul piede di guerra ed è pronto a scioperare. In sostanza, o l’Uefa e l’Eca fanno un passo indietro o le...
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PROTESTA SPAGNOLA
«Questi piani mettono in pericolo la Liga», lo sfogo di Javier Tebas, presidente della Liga spagnola. «Non si può andare avanti su questa strada, anche la politica deve occuparsi di questo tema. Con la nuova Champions cambierà tutto il modello audiovisivo, ci saranno meno soldi da ripartire fra i club e 500 milioni di euro in più che si divideranno le quattro squadre che vanno in Champions. In breve tempo creerà uno squilibrio enorme, con un divario insormontabile fra i club». Sulla stessa linea d’onda Urbano Cairo, presidente del Torino: «Parlare di Champions a inviti è una follia ed è contro tutto quello che è stato il calcio e lo sport fino a oggi. Si vuole mutuare la realtà americana che, però, è nata così. Con le franchigie, senza retrocessioni, dove c’è un grande circo di spettacolo. Ma in Italia e in Europa le cose sono diverse, non dobbiamo scimmiottare totalmente quello che fanno gli americani». La Super Champions resterebbe nei giorni infrasettimanali almeno fino al 2024, ma l’obiettivo dell’Eca è metterla in programma nel weekend. Magari dal 2027: «Ma che rispetto si ha dei tifosi che durante la settimana lavorano e sabato e domenica vogliono vedere le loro partite?», ha aggiunto Cairo. Le Leghe non ci stanno: l’accesso alla Champions deve avvenire attraverso i campionati o il calcio europeo è pronto a fermarsi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero