Il calcio alza la voce contro Uefa ed Eca e avvisa Ceferin: «Pronti a scioperare»

Il calcio alza la voce contro Uefa ed Eca e avvisa Ceferin: «Pronti a scioperare»
di Salvatore Riggio
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Lunedì 13 Maggio 2019, 18:55 - Ultimo aggiornamento: 20:57

Il calcio è sempre più in subbuglio, sul piede di guerra ed è pronto a scioperare. In sostanza, o l’Uefa e l’Eca fanno un passo indietro o le leghe dei cinque maggiori campionati continentali andranno allo scontro frontale che «farebbe male a tutto il calcio», come ha detto Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, a Radio anch’io sport. Una becera battaglia per soldi che toglie importanza e fascino ai campionati nazionali: «Confido nella ragionevolezza di Aleksander Ceferin e Andrea Agnelli, ma se non fosse dovremo fare fronte comune tra i cinque grandi campionati europei, fino allo sciopero, senza tabù», ha chiarito De Siervo. Ed è proprio Ceferin a giocarsi la poltrona di numero uno del massimo organismo continentale. Sta mettendo la sua faccia in questa rivoluzione, ma se non fa un passo indietro, rischia di essere sfiduciato. In Svizzera ha incontrato un gruppo ristretto di alcuni top club che appartengono all’Eca (Barcellona, Real Madrid, Juventus, Milan e Inter). Inoltre, toccherà sempre a Ceferin mediare già venerdì 17 maggio a Budapest, Ungheria, nella riunione dell’European League, alla vigilia della finale di Champions femminile tra Lione e Barcellona, dove Ceferin incontrerà i presidenti e i segretari generali delle singole Federazioni. Un’occasione per pesare il dissenso contro il piano Eca di stravolgere la Champions a partire dal 2024: una manifestazione a 32 squadre. Di quest’ultime, 24 avrebbero la certezza di rigiocare la competizione l’anno successivo a discapito del piazzamento in campionato, come avviene ora.
PROTESTA SPAGNOLA
«Questi piani mettono in pericolo la Liga», lo sfogo di Javier Tebas, presidente della Liga spagnola. «Non si può andare avanti su questa strada, anche la politica deve occuparsi di questo tema. Con la nuova Champions cambierà tutto il modello audiovisivo, ci saranno meno soldi da ripartire fra i club e 500 milioni di euro in più che si divideranno le quattro squadre che vanno in Champions. In breve tempo creerà uno squilibrio enorme, con un divario insormontabile fra i club». Sulla stessa linea d’onda Urbano Cairo, presidente del Torino: «Parlare di Champions a inviti è una follia ed è contro tutto quello che è stato il calcio e lo sport fino a oggi. Si vuole mutuare la realtà americana che, però, è nata così. Con le franchigie, senza retrocessioni, dove c’è un grande circo di spettacolo. Ma in Italia e in Europa le cose sono diverse, non dobbiamo scimmiottare totalmente quello che fanno gli americani». La Super Champions resterebbe nei giorni infrasettimanali almeno fino al 2024, ma l’obiettivo dell’Eca è metterla in programma nel weekend. Magari dal 2027: «Ma che rispetto si ha dei tifosi che durante la settimana lavorano e sabato e domenica vogliono vedere le loro partite?», ha aggiunto Cairo. Le Leghe non ci stanno: l’accesso alla Champions deve avvenire attraverso i campionati o il calcio europeo è pronto a fermarsi.

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