I dilettanti e l’emergenza. Vitale: «Impossibile finire i campionati»

I dilettanti e l’emergenza. Vitale: «Impossibile finire i campionati»
E’ il capitano e uno degli “uomini simbolo” di un Gaeta che ha fatto molto bene nel girone B di Eccellenza. Gennaro Vitale, centrocampista classe 1982, parla...

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E’ il capitano e uno degli “uomini simbolo” di un Gaeta che ha fatto molto bene nel girone B di Eccellenza. Gennaro Vitale, centrocampista classe 1982, parla della stagione dei pontini che al momento dello stop erano secondi a sette punti di distanza dall’Insieme Ausonia capolista e a +1 sul Palestrina terzo. «Un campionato davvero molto positivo e oltre le più rosee previsioni. La società era molto contenta del lavoro del gruppo e dello staff tecnico: una squadra composta da giocatori di spessore e soprattutto da uomini importanti, peccato non aver potuto lottare fino alla fine per le prime posizioni».

 
Vitale è pessimista sulla ripresa dei campionati dilettanti: «Credo sia impossibile riuscire a finire, vista la situazione in Italia. Se non dovessimo riuscire a terminare, credo sarebbe giusto dare valore alle classifiche attuali, considerando che gran parte della stagione era stata giocata. Penso all’Ausonia che ha dimostrato di meritare a lungo la prima piazza, ma è chiaro che prendere delle decisioni non sarà semplice».
 
Il capitano del Gaeta, che vinse un campionato di Eccellenza nel 2007 con la “vecchia” Polisportiva Gaeta (con cui giocò anche in serie D sfiorando pure il salto tra i professionisti) e che ha bissato l’anno scorso in Promozione con l’attuale club pontino, ha già deciso il suo futuro: «Il prossimo anno continuerò sicuramente a giocare. Mi sento bene e penso ancora di riuscire a dare il mio contributo. Ho un rapporto speciale con questa piazza e gli attuali vertici societari hanno ambizioni importanti». Anche il Gaeta sta portando avanti comunque l’attività fisica nei limiti del possibile: «Lo staff di mister Francesco Gesmundo ci ha dato delle indicazioni, ma è chiaro che ora che non si può uscire nemmeno di casa è diventato tutto più complicato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero