L’Open d’Italia di golf, quarto appuntamento dei tornei Rolex Series, che mettono in palio 7 milioni di dollari, ha un degno vincitore. Alla fine l’ha spuntata...
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Noi italiani, orfani di Francesco Molinari, che non ha superato il taglio, possiamo consolarci con le prestazioni di Andrea Pavan, l’idolo di casa, e del sorprendente Francesco Laporta. Il primo, grazie al -1 finale, ha chiuso al decimo posto, a conferma di un ottimo stato di forma. Il suo ultimo giro è stato scandito da momenti di esaltazione (l’eagle 2 alla 4, con un wedge imbucato da fuori green) e da altri di completa sofferenza, a causa soprattutto dei rari colpi sbagliati dal tee. «Forse avrei potuto fare qualcosa di più, ma questo è un campo che non perdona. E gli errori si pagano. Comunque niente rimpianti, un decimo posto nelle Rolex Series vale tanto. Ora c’è un finale di stagione da disputare nel migliore dei modi». Il vero protagonista, perlomeno quello che non t’aspetti, è stato Francesco Laporta, migliore degli italiani con un 7° posto finale. Al ragazzo pugliese non sono tremati i polsi, anche se giocava in coppia con un campione come Danny Willett. Ha chiuso il giro a -3 per uno splendido -9 totale. «Un po’ di emozione solo sul tee della 1 – dice – poi più niente. Ho pensato solo a giocare e a giocare bene. E’ stata una settimana fantastica, tutto ha funzionato alla perfezione. Ma ora bisogna tornare con i piedi per terra e concentrarmi sul Challenge, che è il mio vero tour. Ho un aereo che parte per la Cina per il finale di una stagione esaltante e stressante che potrebbe garantirmi la carta per il tour maggiore. Non posso sbagliare».
Calato il sipario, è già tempo di Open 2020. Con una certezza in più: Roma ha superato brillantemente il test.
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Il Messaggero