Michele Scarponi, gregario di Nibali avverte:«Questo Giro è ancora tutto aperto»

Michele Scarponi, gregario di Nibali avverte:«Questo Giro è ancora tutto aperto»
Michele Scarponi, uomo chiave di Vincenzo Nibali, nella tappa più dura del Giro ha dato tutto al suo capitano tirandolo sul  Giau dove la corsa si è scatenata e...

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Michele Scarponi, uomo chiave di Vincenzo Nibali, nella tappa più dura del Giro ha dato tutto al suo capitano tirandolo sul  Giau dove la corsa si è scatenata e Jungels con Amador sono crollati e Valverde, grande atteso di oggi, ha ceduto 2’25” allo squalo dello Stretto.

Michele, com’è andata questa tappa?
«Abbiamo fatto del nostro meglio, poi ovviamente c’è anche il resto del gruppo. Noi abbiamo fatto la nostra corsa mettendo in difficoltà uomini importanti. Chaves ha vinto la tappa, è un giovane ragazzo che non abbiamo mai sottovalutato, ma siamo solo alla fine della seconda settimana aspettiamo qualche altro giorno e vediamo».
C’è un po’ di delusione per il fatto che Nibali non ha preso la maglia rosa già oggi?
«Assolutamente no. Domani poi c’è la cronoscalata e se davamo tutto oggi domani non avremmo avuto un granché da dare. E’ andata bene così: siamo soddisfatti».
Che cronometro sarà quella di domani?
«Sarà una cronometro difficile, sicuramente per gli uomini di classifica. Non so con precisione quali sono i distacchi ma sicuramente si correrà sui secondi e la differenza vera sarà fatta con le salite del prossimo fine settimana».
A questo punto il Giro si fa più complicato rispetto ai giorni precedenti?
«E’ difficile dirlo. Si va sempre forte e domani andrà sicuramente bene. Poi avremo lunedì il giorno di riposo che ci permetterà di recuperare. E’ ancora tutto aperto.»
Secondo lei la Movistar ora per rientrare in corsa che strategia dovrà utilizzare?
«Dovrà sicuramente attaccare e cercherà di fare la sua corsa come noi faremo la nostra. Se loro attaccheranno noi non resteremo a guardare e risponderemo».
Vi aspettavate la crisi di Jungels e Amador e un ritardo così importante di Valverde?
«Per quanto riguarda Jungels e Amador può starci, ma di Valverde no. Quando Vincenzo si è mosso e Valverde non ha risposto, allora ha spinto anche di più».
Quella che abbiamo visto oggi era la strategia che avevate pianificato?

«Sì, abbiamo fatto tutto quello che avevamo deciso e ha funzionato perfettamente». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero