Ultimo saluto a Felice Gimondi i ricordi di Moser, Cassani e Saronni per il campione bergamasco

Ultimo saluto a Felice Gimondi i ricordi di Moser, Cassani e Saronni per il campione bergamasco
Il mondo del ciclismo questa mattina si è fermato a Paladina, per porgere l’ultimo saluto a Felice Gimondi. Lutto cittadino in tre Comuni, bandiere a mezz’asta...

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Il mondo del ciclismo questa mattina si è fermato a Paladina, per porgere l’ultimo saluto a Felice Gimondi. Lutto cittadino in tre Comuni, bandiere a mezz’asta e la bara, che da casa è stata portata in chiesa a spalla, accompagnata dall’applauso di migliaia di persone, sotto il suono delle campane. Il piazzale gremito di gente, con persone arrivate a Paladina anche con la bici, facendo tanti chilometri, perché Gimondi era amato da tanti. In chiesa la moglie Tiziana e le due figlie dell’ex campione, con i fratelli e poi tanti volti noti del ciclismo. Tra questi Francesco Moser e Beppe Saronni, Paolo Salvoldelli, Moreno Argentin, Giambattista Baronchelli e il tecnico Davide Cassani. Ognuno di loro ha un ricordo che lo lega a Felice Gimondi e che ha raccontato a fine cerimonia. Nell’omelia parole semplici, che hanno ricordato non solo il campione che tutti conoscevano, ma la semplicità dell’uomo.

Davide Cassani con occhi lucidi ha detto: “Mi sono innamorato del ciclismo grazie a Gimondi. Sognavo di diventare come lui e se poi nella vita sono diventato un ciclista è stato proprio perché ero innamorato del suo modo di correre”.
Francesco Moser con il campione bergamasco ha corso dal 1973 al 1979. Sono stati rivali in corsa e poi amici dopo la gara ed insieme hanno vestito la maglia azzurra della nazionale. “Il ricordo più bello che ho di Felice è  al Giro d’Italia del 1976 - ha raccontato Moser- era la terzultima tappa da Terme di Comano a Bergamo. Felice sbucò fuori all’improvviso e in volata conquistò la vittoria nella sua Bergamo davanti a Eddy Merckx. Che bello vederlo così contento. Lui era il corridore che non si arrendeva mai”. 
Giuseppe Saronni lo ricorda come uno dei saggi del ciclismo, una di quelle persone che nel gruppo ti porgevano una mano e ti aiutavano facendoti vedere come affrontare una corsa. “Le persone come Felice sono state fondamentali per i corridori della mia generazione - ha raccontato Saronni - lui era uno degli anziani del gruppo, una persona che meritava rispetto. A me e a tanti altri  ha insegnato tantissime cose”.
Felice Gimondi è morto per un infarto il 16 agosto a Giardini Naxos in Sicilia, mentre era in vacanza con la famiglia.

Il suo corpo, accompagnato dalla famiglia,ha attraversato tutta l’Italia per tornare nella sua Paladina, dove abitava da tantissimi anni.  Verrà cremato e l’urna con le sue ceneri, sarà  riportata nella sua casa.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero