Davide Cassani con occhi lucidi ha detto: “Mi sono innamorato del ciclismo grazie a Gimondi. Sognavo di diventare come lui e se poi nella vita sono diventato un ciclista è stato proprio perché ero innamorato del suo modo di correre”.
Francesco Moser con il campione bergamasco ha corso dal 1973 al 1979. Sono stati rivali in corsa e poi amici dopo la gara ed insieme hanno vestito la maglia azzurra della nazionale. “Il ricordo più bello che ho di Felice è al Giro d’Italia del 1976 - ha raccontato Moser- era la terzultima tappa da Terme di Comano a Bergamo. Felice sbucò fuori all’improvviso e in volata conquistò la vittoria nella sua Bergamo davanti a Eddy Merckx. Che bello vederlo così contento. Lui era il corridore che non si arrendeva mai”.
Giuseppe Saronni lo ricorda come uno dei saggi del ciclismo, una di quelle persone che nel gruppo ti porgevano una mano e ti aiutavano facendoti vedere come affrontare una corsa. “Le persone come Felice sono state fondamentali per i corridori della mia generazione - ha raccontato Saronni - lui era uno degli anziani del gruppo, una persona che meritava rispetto. A me e a tanti altri ha insegnato tantissime cose”.
Felice Gimondi è morto per un infarto il 16 agosto a Giardini Naxos in Sicilia, mentre era in vacanza con la famiglia.
Il suo corpo, accompagnato dalla famiglia,ha attraversato tutta l’Italia per tornare nella sua Paladina, dove abitava da tantissimi anni. Verrà cremato e l’urna con le sue ceneri, sarà riportata nella sua casa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA