Gattuso, cuore Champions: «Saremo padroni del nostro orgoglio»

Gattuso, cuore Champions: «Saremo padroni del nostro orgoglio»
Al Milan potrebbe non bastare la vittoria contro il Frosinone. Dipende anche da Juventus-Atalanta: «Non la guarderemo, saremo padroni del nostro orgoglio», dice Rino...

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Al Milan potrebbe non bastare la vittoria contro il Frosinone. Dipende anche da Juventus-Atalanta: «Non la guarderemo, saremo padroni del nostro orgoglio», dice Rino Gattuso.

 
Juventus-Atalanta. «Noi siamo padroni del nostro orgoglio. Non perdiamo a perdere energie guardando altrove. Affronteremo un Frosinone già retrocesso che verrà a San Siro per giocarsela, pensiamo al nostro orgoglio e a fare più punti possibili».
 
Addio Allegri. «Parlano i numeri e i trofei per lui, la sua storia. Il rapporto che ci lega è unico, lo conosco da quando ero un ragazzino che non aveva nemmeno un filo di barba in faccia, abbiamo vinto un campionato di B insieme e non volevano nemmeno darmi il premio in società e ci pensò lui. Tante storie, tante litigate, tanti abbracci, alti e bassi con lui ma è uno vero. È una persona che merita il meglio e credo che domani lo riceverà dai suoi giocatori e tifosi».
 
De Rossi. «Daniele, in questi anni, ha sempre dimostrato di avere uno spessore umano incredibile. Questo è quello che mi ha sempre colpito. C’è sempre stato un bel rapporto, anche adesso, già ragiona da allenatore anche se vuole giocare ancora. Ha ragione Kolarov nelle parole che ha detto ieri, la Roma si accorgerà di quanto mancherà De Rossi in spogliatoio».
 
Atalanta. «In questo momento non dobbiamo guardarci indietro, la fatica che abbiamo fatto e i risultati che non arrivavano con pochi punti raccolti. L’Atalanta non si è mai fermata e ha continuato, ci abbiamo messo del nostro perdendo punti, ma fanno un calcio che interpretano in pochi. Se arriverà in Champions sarà un traguardo meritato».

Futuro. «Se resto senza Champions? Non so cosa devo rispondere, non sta a me dimostrare ciò che ho fatto. Parlano i numeri e in questo momento sono chiacchiere da bar che vanno avanti da luglio e proseguono ancora, sempre sul mio futuro».

Piatek. «L’ho visto bene, come in tutte le altre settimane. Deve pensare al bene della squadra, deve mettere tutto quello che ha e non pensare al suo orticello».

Incontro con la società. «No, in questo momento abbiamo messo da parte le chiacchiere e stiamo pensando solo all’obiettivo. Ci sarà tempo per parlare, ora testa al campo».


Rapporto con Leonardo. «Credo che molti di voi non mi ascoltiate. L’ho già spiegato e lo ripeto. Queste sono cose che scrivete voi, che dite per riempire i giornali. Con Leonardo non c’è nessun problema, li avevo da giocatore, ma non ora. Da quando è arrivato in dirigenza non c’è mai stato niente, a livello umano c’è grande correttezza e rispetto. Punto e basta». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero