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Il flop giallorosso, proprio perché imprevisto e quindi non proprio annunciato, semina più di uno strascico. C’è tensione a Trigoria per la frenata preoccupante in campionato. Musi lunghi in pubblico e veleni sparsi sottotraccia. Preparare è comunque il verbo più gettonato nei colloqui in Casa Roma. Lo usa Fonseca, pensando all’andata dei quarti di Europa League. Fanno lo stesso i Friedkin, lavorando già per la prossima annata. Sono le vite parallele dei protagonisti che stanno per divorziare: il tecnico e la proprietà viaggiano separatamente verso il finale di stagione. Il successore designato del portoghese, da tempo, è Sarri.
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CROLLO INASPETTATO
Non bisogna meravigliarsi: avendo l’unione sempre fatto la forza, l’attuale 7° posto conferma che non c’è mai stata condivisione tra chi sta in panchina e chi guida la società. Adesso sono le cifre a mettere spalle al muro Fonseca, fino a qualche settimana fa fiero di poter girare a petto in fuori per essere salito al 3° posto e quindi in zona Champions. Lo stop, però, non è recente. Basta pensare che dall’inizio del girone di ritorno il suo raccolto è stato misero: 14 punti in 10 partite (media di 1,4), cioè meno della metà di quelli a disposizione. Sabato pomeriggio lo choc con il sorpasso della Lazio sesta che rischia di essere definitivo o quasi: in classifica è +1, ma Inzaghi deve recuperare la partita casalinga con il Torino ed è in vantaggio negli scontri diretti (3-0 all’andata: ai giallorossi non basterà vincere il derby, ma dovranno anche abbondare con lo scarto di 4 reti senza prenderne). Il 4° posto si allontanerà ulteriormente domani dopo la sfida all’Allianz Stadium tra la Juve e il Napoli che sono già a +5 e hanno a favcore anche gli scontri diretti: se pareggiano vanno entrambe a + 6, se vince una sale a +8.
NUOVO BLACK OUT
Altro che zona Champions, la Roma al momento si dovrebbe accontentare del play off di Connferece League, la coppa di consolazione (forse peggio...).
FINE CORSA
Lo strappo tra il portoghese e i calciatori, ormai datato, è sugli allenamenti blandi. Chissà se bastano per eliminare l’Ajax: giovedì l’andata ad Amsterdam. Ma non è detto che poi, con la vittoria dell’Europa League, Fonseca abbia la certezza di restare. Anche lui potrebbe salutare, lo ha appena chiamato il Crystal Palace e avvicinato il Napoli. Sarri, invece, ha dato la sua disponibilità ai Friedkin. Ma si libererà solo il 30 giugno, quando incasserà i 2,5 milioni di penale dalla Juve. Pinto fa da scudo a Paulo. Se interpellato, propone Amorim dello Sporting Lisbona e Coinceçao del Porto (sarebbe un altro dispetto alla piazza per il suo passato da laziale). Charles Gould e il suo algoritmo hanno puntato su Nagelsmann del Lipsia che però preferisce il Bayern. Piacciono pure Juric e Italiano. Sabato Allegri ha guardato la giornata di campionato in tv a Forte dei Marmi. A Villa Agnelli, però. E con il presidente della Juve, Andrea. Indizio che chiama in causa Pirlo e non Fonseca. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero