Il flop giallorosso, proprio perché imprevisto e quindi non proprio annunciato, semina più di uno strascico. C’è tensione a Trigoria per la frenata preoccupante in campionato. Musi lunghi in pubblico e veleni sparsi sottotraccia. Preparare è comunque il verbo più gettonato nei colloqui in Casa Roma. Lo usa Fonseca, pensando all’andata dei quarti di Europa League. Fanno lo stesso i Friedkin, lavorando già per la prossima annata. Sono le vite parallele dei protagonisti che stanno per divorziare: il tecnico e la proprietà viaggiano separatamente verso il finale di stagione. Il successore designato del portoghese, da tempo, è Sarri.
Roma, contro l'Ajax un attacco d'ansia: già fermo Mkhitaryan, va ko anche El Shaarawy
CROLLO INASPETTATO
Non bisogna meravigliarsi: avendo l’unione sempre fatto la forza, l’attuale 7° posto conferma che non c’è mai stata condivisione tra chi sta in panchina e chi guida la società.
NUOVO BLACK OUT
Altro che zona Champions, la Roma al momento si dovrebbe accontentare del play off di Connferece League, la coppa di consolazione (forse peggio...). I Friedkin avrebbero voluto altro, magari proprio la partecipazione, dopo 2 stagioni di assenza, al principale torneo continentale. Si potrebbero ritrovare nel meno prestigioso. Il danno, con i 2 principali sponsor in scadenza (il main Qatar e il back Hyundai) e ancora indecisi sul rinnovo, sarebbe davvero enorme. La frenata nelle ultime 3 partite, appena 1 punto conquistato, riporta alla stagione scorsa. Inedita, dunque, solo per la nuova proprietà. L’anno passato, a fine giugno dopo il lockdown, i giallorossi contarono 3 ko consecutivi più o meno allo stesso punto del campionato: 28°, 29° e 30° turno. Ora le 2 sconfitte al 27° e al 28° e il pareggio al 29°. I 3 punti in più in questo torneo non migliorano la posizione in classifica: dal 5° sono scesi al 7° posto. La società ha intanto smentito che domenica, sì proprio il giorno di Pasqua, ci sia stato l’acceso confronto tra Fonseca e la squadra in palestra, dove si è fermato chi ha giocato a Reggio Emilia. Da Trigoria fanno sapere che l’allenatore, con il gm Pinto, è andato direttamente in campo a seguire il lavoro del resto del gruppo.
FINE CORSA
Lo strappo tra il portoghese e i calciatori, ormai datato, è sugli allenamenti blandi. Chissà se bastano per eliminare l’Ajax: giovedì l’andata ad Amsterdam. Ma non è detto che poi, con la vittoria dell’Europa League, Fonseca abbia la certezza di restare. Anche lui potrebbe salutare, lo ha appena chiamato il Crystal Palace e avvicinato il Napoli. Sarri, invece, ha dato la sua disponibilità ai Friedkin. Ma si libererà solo il 30 giugno, quando incasserà i 2,5 milioni di penale dalla Juve. Pinto fa da scudo a Paulo. Se interpellato, propone Amorim dello Sporting Lisbona e Coinceçao del Porto (sarebbe un altro dispetto alla piazza per il suo passato da laziale). Charles Gould e il suo algoritmo hanno puntato su Nagelsmann del Lipsia che però preferisce il Bayern. Piacciono pure Juric e Italiano. Sabato Allegri ha guardato la giornata di campionato in tv a Forte dei Marmi. A Villa Agnelli, però. E con il presidente della Juve, Andrea. Indizio che chiama in causa Pirlo e non Fonseca.